A finire in manette con l’accusa di furto aggravato in concorso sono stati: Pietro Milazzo, Marco e Onofrio Puccio. I tre vedendo l’arrivo dei militari dell’arma avrebbero tentato la fuga. I Carabinieri dopo aver bloccato e identificato i fugitivi, hanno rinvenuto, nella Renault Clio, all’interno di un’intercapedine nel vano motore, diversi oggetti da scasso e una centralina auto, utilizzata per la messa in moto della Smart e due scatole di fusibili appartenenti a quest’ultima.
Visibilmente scossi e nervosi e con le mani ancora sporche per aver armeggiato nel vano motore della vettura, i due fratelli Puccio e Milazzo sono stati arrestati.
Il più vecchio dei fratelli Puccio ha indicato ai carabinieri il luogo nel quale si era disfatto del rilevatore GPS della smart che aveva lanciato l’allarme, attraverso il sistema di telesorveglianza, al proprietario della stessa.
Dopo averlo recuperato, il rilevatore che, aveva smesso di funzionare durante le fasi successive del furto, è stato posto sotto sequestro. Dopo gli adempimenti di rito, i tre sono stati tradotti presso le camere di sicurezza del Comando in attesa del rito per direttissimo presso il Tribunale di Palermo. Dopo la convalida degli arresti, Milazzo e Onofrio Puccio sono stati sottoposti alla misura degli arresti domiciliari, mentre, Marco Puccio è stato rimesso in libertà.
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