Non so se il modo di dire “a caval donato non si guarda in bocca” è il più azzeccato, ma è questo che oggi mi è venuto in mente a leggere lo stringato ma sostanzioso comunicato stampa di Forza Italia trapanese. La notizia nuda e cruda è questa. Al termine del periodo di sospensione operato, ai sensi della vituperata legge Severino, dal prefetto di Trapani Leopoldo Falco, è tornato a sedere a Palazzo Cavarretta il consigliere comunale di Trapani Giuseppe Ruggirello, il funzionario dell’Agenzia delle Entrate per non confonderlo con l’omonimo che siede anche lui in Consiglio comunale. La sospensione era arrivata dopo la condanna in primo grado per concussione a 2 anni e qualche mese. Ruggirello fu candidato alle ultime amministrative da Grande Sud (formazione politica che faceva riferimento all’allora ex pupillo di Berlusconi, Gianfranco Miccichè, tornato adesso in Forza Italia come coordinatore regionale) partito che sosteneva a sindaco l’on. Giuseppe Maurici. Candidato nonostante il procedimento penale in corso. Giuseppe Ruggirello era stato travolto da una indagine della Squadra Mobile di Trapani a proposito di “squillo, night e accertamenti fiscali e tributari addomesticati”.
Sesso in cambio di qualche favore che avrebbe reso da funzionario delle Entrate, di mezzo anche una vicenda rimasta accennata di voto di scambio. Nel 2014 Ruggirello è stato condannato e quando la legge Severino ebbe efficacia fu sospeso dal prefetto dalla carica consiliare ,nel frattempo era diventato presidente della commissione Pubblica Istruzione e strada facendo aveva cambiato anche partito aderendo a Forza Italia, tornato anche lui come Miccichè nelle braccia dell’antico amore, a Trapani ad accoglierlo fu il senatore Antonio D’Alì. Al suo posto si era insediato il consigliere Giuseppe Marino, primo dei non eletti di Grande Sud, che una volta in aula ha cambiato partito e alleanza, passando col centrosinistra e col Pd. Il ritorno in aula di Giuseppe Ruggirello prima che essere annunciato dalla presidenza del Consiglio comunale, è stato diffuso da Forza Italia, dal coordinamento provinciale e da quello comunale.
Coordinatore provinciale è il senatore Antonio D’Alì che così per la seconda volta ha riabbracciato il ritorno di Giuseppe Ruggirello, figliol prodigo. Ruggirello infatti ha da subito fatto sapere a chi di dovere che una volta in aula sarebbe tornato a far parte del gruppo berlusconiano e anche il capogruppo consiliare Giovanni Guaiana non ha mancato di far conoscere d’essere felice per il ritorno di Giuseppe Ruggirello. Tutti felici e contenti insomma tra gli aficionados del senatore D’Alì, per lo smacco dato al Pd che è tornato a ritrovarsi due soli aderenti e quindi senza gruppo consiliare costituito. Insomma, “a caval donato non si guarda in bocca”. In poche righe si è dimostrato come spesso si parli a vanvera di questione morale, lotta alla corruzione, etc, etc.
Il consigliere comunale Giuseppe Ruggirello ha adempiuto , non per sua decisione alla legge Severino, ma con la giustizia ha ancora conti in sospeso. Il processo di appello lo vede ancora imputato del reato per il quale è stato condannato in primo grado. Ci sarebbe poco da stare allegri, ma signore e signori è la politica…dove certe regole che riempiono grandi discorsi nella pratica non si rispettano. E c’è chi , strabico , il circo barnum lo vede altrove e partecipa anche lui alla festa forse per l’abitudine a frequentare night. E ci vengono a dire che il ritorno di Giuseppe Ruggirello deve farci felici e contenti.
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