Scioglimento del comune di Montelepre, in 5 non potranno presentarsi
Sono 5 i rappresentanti dell’ex classe dirigente del Comune di Montelepre che non si potranno candidare alla prima tornata elettorale utile successiva alla sentenza emessa lo scorso 6 dicembre dalla prima sezione civile del Tribunale di Palermo, presieduta dal Giudice Caterina Grimaldi. Si tratta dell’ex sindaco Giacomo Tinervia, dell’ex assessore Salvatore Candela, dell’ex presidente del consiglio comunale Giancarlo Randazzo e degli ex consiglieri comunali Giovan Battista Abbate e Vincenzo Pizzo. Per loro, la richiesta di incandidabilità inoltrata dal Ministero dell’Interno, dopo lo scioglimento del Consiglio Comunale per infiltrazioni mafiose, è stata accolta.
Respinta, invece quella che riguarda il resto dell’ex classe dirigente. Nel dettaglio sono candidabili i seguenti rappresentanti dell’ex classe dirigente: Maurizio Sgroi, Giuseppe Pizzurro, Giovanni Candela, Antonio Terranova, Emanuela Polizzi, Rosario Licari, Salvatore Licari, Faro Sapienza, Giacomo Misura, Rosario Di Noto, Salvatore Platano, Giuseppe Di Maggio,Giuseppe Gaglio, Giuseppe Di Maria e Carlo Gaglio. L’emissione del provvedimento ha anticipato di pochi giorni la sentenza di assoluzione del sindaco Giacomo Tinervia, ormai scagionato da ogni accusa, anche se è stato reso noto solo oggi. Gli ultimi avvenimenti potrebbero rimettere in discussione la decisione presa dalla prima sezione del Tribunale Civile. Dopo lo scioglimento del Consiglio Comunale per infiltrazioni mafiose disposto dal dicastero, infatti, con un decreto del 14 maggio scorso era stato chiesto al Tribunale di Palermo di applicare la sanzione dell’incandidabilità nei confronti di tutti coloro che in quel periodo avevano ricoperto sia cariche di governo che di consigliere comunale a Montelepre, contestando, per alcuni di essi, una serie di condotte finalizzate a favorire gli interessi della criminalità organizzata locale. A seguito di ciò, l’ex classe dirigente si costituì in giudizio contestando quanto affermato, sia nel decreto di scioglimento che in quello dell’applicazione della sanzione amministrativa dell’incandidabilità. Adesso, il Tribunale di Palermo, ha parzialmente accolto il provvedimento del Ministero dell’Interno, confermando l’incandidabilità nei confronti di cinque ex amministratori e respingendo la richiesta nei confronti di tutti glia altri con la formula ampiamente liberatoria di “non luogo a provvedere”. Sulla sentenza intervengono gli Avvocati Francesca Fucaloro e Salvino Caputo che hanno assistito l’ex consigliere comunale di Montelepre Maurizio Sgroi. “Ci spiace evidenziare – scrivono in una nota – che come sempre si tende a generalizzare le positoni politiche e i ruoli amministrativi senza distinguere soggetti che costantemente e notoriamente hanno svolto il ruolo politico, di dirigente di partito e di amministratore locale con onestà, trasparenza e competenza come il nostro assistito, privo di precedenti penali, che ha sempre operato con assoluta trasparenza nell’attività amministrativa, che è titolare di licenza di porto di armi mai revocato, e che ha il ruolo di consulente e perito del Tribunale di Palermo; con il risultato che per quasi un anno il Consigliere Maurizio Sgroi è stato esposto a giudizi poco lusinghieri per la propria persona”.