Con una pratica d’urgenza è stato nominato dal plenum del Csm. Viene votato all’unanimità, sia dai componenti togati che dai laici. Gratteri, un “cane sciolto” che non si riconosce in nessuna corrente, lascia così la procura di Reggio Calabria dove è stato procuratore aggiunto per molti anni. Il premier Renzi, quando ha formato il governo, ha proposto Gratteri come possibile ministro della Giustizia, ma l’allora presidente Napolitano non era convinto che un magistrato, in quel ruolo, sarebbe stato l’optimum per garantire un equilibrio tra politica e magistratura.
Renzi gli ha poi affidato la presidenza di una commissione che, a palazzo Chigi, ha riscritto parti importanti del codice penale. Tra le norme che hanno suscitato più dibattito proposte dal gruppo quella di prevedere una pena fino a 6 anni per il giornalista che pubblica intercettazioni riservate.
Tratto da: repubblica.it
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