Agueci: Contrafatto scredita i magistrati
Il procuratore critica la decisione di entrare in giunta. Il neo assessore replica: “nel suo ruolo dovrebbe evitare polemiche”.
Al procuratore aggiunto e capo provvisorio della procura della Repubblica di Palermo, Leonardo Agueci, la decisione di Vania Contrafatto di fare parte della giunta regionale presieduta da Rosario Crocetta, non è piaciuta per nulla. «Non è assolutamente un fatto personale nei confronti di Vania Contraffatto – si è affrettato a precisare Agueci – che è anche venuta a parlarmi e sul piano umano le faccio i miei migliori auguri». Però, la sua scelta «scredita tutta la magistratura». Parole pesanti quelle di Agueci, anche perché Contrafatto farà parte di un governo che fa della lotta all’illegalità uno dei suoi punti fondanti. Tuttavia, Agueci auspica un intervento «legislativo immediato», ma anche del Csm «affinché vieti i passaggi diretti dalla magistratura all’incarico politico». Prima di Vania Contrafatto, dalla toga alla poltrona assessoriale, sono passati Caterina Chinnici e Massimo Russo (governo Lombardo) e Nicolò Marino (governo Crocetta). «Certamente – rileva Agueci – la sua è una scelta consapevole, ha valutato anche le implicazioni attuali e successive e io non posso che augurarle di operare bene per la Sicilia. Però è un esempio, per certi versi, molto più grave degli altri colleghi entrati in politica, delle interferenze del mondo della politica sull’attività inquirente, in particolare della procura della Repubblica, che finisce per danneggiarci, specialmente quando dirige sempre più la propria attenzione sul funzionamento della pubblica amministrazione e quanto più emergono dei fenomeni di malcostume e di condizionamenti da parte della corruzione della criminalità sull’attività della stessa pubblica amministrazione – e l’esempio di Roma è assolutamente eloquente – tanto più deve essere immune il più possibile da sospetti anche di situazione esterne che possono depotenziarla anche sul piano della credibilità e dell’immagine». Diverso il caso Ingroia, per Agueci: «Lui si è candidato alle elezioni. Lì almeno esiste un settore già regolamentato dalla legge che ha finalità diverse». E misura il consenso degli elettori. Piuttosto pepata la replica dell’assessore Contrafatto: «Le dichiarazioni di Leonardo Agueci sono del tutto intempestive e ingenerose, ma soprattutto sbagliate nel metodo e nel merito. La politica si è più volte avvalsa del contributo di magistrati che vengono evidentemente scelti per le proprie capacità, messe a servizio della collettività e all’interno delle istituzioni, e non stranisce che chi non venga scelto possa nutrire qualche risentimento». «Ma a destare maggiore stupore è il fatto che a rilasciare determinate dichiarazioni sia un magistrato come Agueci che ricopre il delicatissimo ruolo di Procuratore capo reggente di Palermo: un ruolo che, per la sua importanza, dovrebbe essere al di sopra delle parti e lontano anni luce dalle polemiche – dice Contrafatto -. Questo sì che scredita la magistratura».