Si tratta del secondo incidente sul lavoro in pochi giorni a Priolo: mercoledì due metalmeccanici della ditta Xifonia, Michele Assente, 33 anni di Siracusa e Salvatore Pizzolo, 37 anni di Melilli, hanno perso la vita nello stabilimento Eni Versalis per avere inalato esalazioni di idrocarburi. Su quest’ultimo caso, il pm di Siracusa Tommaso Pagano ha iscritto otto persone nel registro degli indagati e il magistrato ha conferito oggi l’incarico al medico legale per l’autopsia che avrà luogo nella stessa giornata.
Vincenzo Guercio, capo officina dell’impresa Coemi specializzata nella progettazione di impianti elettro-strumentali, stava iniziando un intervento di manutenzione ad un cancello in ferro di notevoli dimensioni e peso, posto a delimitare due aree interne della ditta, per ripristinare la regolare e completa apertura impedita da uno scorrimento difficoltoso delle ruote. Per cause ancora da accertare, il cancello sarebbe fuoriuscito dal binario inferiore di scorrimento e per via del disequilibrio si sarebbe staccato anche dall’ancoraggio superiore travolgendo l’operaio. Immediati sono stati i soccorsi ma per la vittima non c’è stato nulla da fare: l’uomo, infatti, è morto durante il tragitto in elisoccorso verso l’ospedale “Cannizzaro” di Catania, dove è arrivato già senza vita. I Carabinieri di Priolo Gargallo hanno sottoposto l’area a sequestro ed iniziato a raccogliere ogni elemento utile a comprendere la dinamica del fatto ed accertare eventuali responsabilità.
Intanto la Cgil regionale rileva come “due gravi incidenti sul lavoro nella stessa area in pochi giorni non sono certo frutto di una coincidenza né, come alcune fonti imprenditoriali sostengono, ‘eventi episodici’. “Si conferma invece piuttosto – sottolineano Michele Pagliaro, segretario generale della Cgil Sicilia, e Paolo Zappulla segretario generale della Camera del lavoro di Siracusa – quanto da tempo denunciamo: un abbassamento dei livelli di sicurezza in tutto il polo industriale, che riguarda sia i grandi committenti che le imprese metalmeccaniche locali”. Secondo i due esponenti della Cgil: “Questo e’ un fenomeno preoccupante che può avere conseguenze imprevedibili e sempre più pesanti”. Da parte del sindacato dunque la richiesta di “un intervento immediato e di portata straordinaria – affermano Pagliaro e Zappulla – che coinvolga tutte le istituzioni, a partire dal governo nazionale, per attivare tutti gli organi preposti affinché siano effettuati controlli a tappeto su tutta l’area industriale”. Oltre al piano straordinario di controlli, per il sindacato “vanno verificati i sistemi di prevenzione per individuare le eventuali falle, avviando anche una valutazione sui piani di investimento delle aziende in relazione alla sicurezza”. “Alle istituzioni – concludono Pagliaro e Zappulla – chiediamo di lanciare un messaggio chiaro che restituisca serenità ai lavoratori e al territorio”.
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