La #Cgil contro #Renzi sul #JobsAct ricorreremo a Bruxelles
I vertici di Corso Italia contro il job act stanno valutando di addire alla corte di Giustizia europea vista la recente pronuncia che ha bacchettato l’Iltalia sull’abuso del personale precario nella scuola.
Sul possibile ricorso alla corte di giustizia, la Camusso ha affermato: «Valuteremo tutte le strade. La nostra lettura degli articoli 30 e 31 della Carta di Nizza, che è anche quella di autorevoli commentatori, dice che è possibile. Ci penseremo, ci proveremo. Ma c’è bisogno di capire come vengono scritti i decreti delegati». Aggiungendo che: «se decidono nel chiuso delle stanze o se apriranno un confronto. Ci sono tante cose da vedere».
Dopo la sentenza della Corte europea di giustizia sui precari della scuola, Camusso ha affermato che ci troviamo davanti ad un precedente significativo. «Sarà uno degli argomenti – ha aggiunto – che useremo per contrastare il tentativo di abrogare l’articolo 18, in corso con la legge delega». Camusso ha poi rammentato che «devono ancora essere scritti i decreti legislativi. Il presidente del Consiglio concluse l’unico incontro con i sindacati, alla sua presenza alla Presidenza del Consiglio, dicendo che poi i ministri avrebbero discusso con le parti. Siamo sempre in attesa di vedere se e’ un annuncio o una cosa che si determina realmente».
Non sarà certo l’approvazione in parlamento del Job Act a fermare il sindacato che ritiene il provvedimento sbagliato e lesivo dei diritti dei lavoratoi. La Camusso ha infine ricordato che per il 12 dicembre è stato deciso uno sciopero generale insieme con la Uil. «Ma continueremo la nostra iniziativa anche alla luce della sentenza, che ha confermato quello che dicevamo, cioè l’uso dei contratti a termine in quale modo contrasta con le direttive europee. Pertanto, muoveremo tutti i passi necessari e continueremo serenamente»