Il mare si va chiudendo, cominciano le denunce

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Pare che tutto, piano piano, si stia sistemando.

Lo sappiamo, dentro la magistratura ci sono secoli di sapienza giuridica, strade, stradine, svicolamenti, commi, codicilli, linee di difesa, articoli di legge e sentenze emesse cinquant’anni fa, che servono a far diventare il più innocente degli uomini un perfetto criminale e il  più raffinato mafioso un perseguitato dalla legge, una brava persona. È di oggi la notizia che la prima commissione del CSM ha chiesto di archiviare la posizione del sostituto procuratore Dda Dario Scaletta, ovvero il braccio destro della Saguto, il quale non ha commesso niente di grave: che c’è di male se uno informa il suo diretto superiore che è sotto indagine e che ha il telefono sotto controllo? Dai, che fa, la poverina non lo doveva sapere? Tutto normale. Tanto per far vedere che invece qualcosa si muove, scende in campo l’Associazione nazionale magistrati che forse prima era distratta e solo adesso si decide ad aprire un procedimento disciplinare contro i magistrati indagati.

Chiè? Chi c’è? Chi Successi? Veru? Ma unni sapevamu nienti. Allura viremu di fari cocchi cosa, ma iamuci araciu. Araciu. Pare che si stia mettendo ma posto anche la posizione di Tommaso Virga, che dichiara di non avere mai ricevuto procedimenti disciplinari contro la Saguto e pertanto che l’incarico a suo figlio non era uno scambio di favori, ma una libera iniziativa  del magistrato delle misure di prevenzione, che già conosceva quant’era bravo Walter, perché gli aveva affidato i negozi Bagagli ed egli li aveva fatti quasi tutti chiudere. Una cosa invece oggi viene fuori tra i tanti scandali, ovvero il vergognoso ritardo di coloro che avrebbero dovuto fare  gli inventari di ciò che era sequestrato e hanno fatto passare anche cinque anni, senza cominciare, se lo sono scordato, avevano altre cose da fare, bastava riscuotere qualcosa dall’azienda , on attesa di una dichiarazione di fallimento, che avrebbe risparmiato la fatica.

Anche qua non ha parlato nessuno, oppresso dal sistema di terrore instaurato, con il contentino di qualche briciola, tante speranze, tante delusioni.  Sono ormai tantissime le persone che ogni giorno vengono a raccontarci  i soprusi che hanno subito: l’ultima , ieri, ci ha fatto vedere una richiesta di sussidio avanzata alla Saguto dai suoi amici avvocati e la sprezzante risposta: poiché può permettersi due avvocati, l’istanza è respinta. I bambini possono morire di fame. Crudelia de Mon l’ha definita questa signora, cui è stato tolto il negozietto realizzato con i suoi solti.

Ma a dimostrare che non c’eravamo fatti illusioni e che a poco a poco il mare si richiuderà anche sulle nostre teste, è di oggi la notizia, sparata da un network locale, che era pronto il mandato di cattura per Pino Maniaci e, senti senti, per mafia. Insomma, andando avanti così anche il papa dovrebbe essere un criminale, per non parlare del presidente della Repubblica, figlio, sappiamo tutti, di chi. Va be, aspettiamo a vedere se questa minchiata, concepita dalle teste sopraffine della Procura ha un fondamento, dopodiché pensate a portarmi tutti in carcere un pezzetto di bene confiscato alla mafia. Altre indagini sono in corso, perché i carabinieri, su disposizione della procura, ci chiedono le cassette delle trasmissioni dei giorni scorsi. Ma come? Essi che registrano e intercettano tutto, non potrebbero copiarsele? E per chiudere il cerchio è di oggi la notizia che anche il sottoscritto Salvo Vitale è sottoposto a indagine per avere scritto, mesi fa, quando tutto era in silenzio e parlavamo solo noi, un articolo, “I quotini”, nel quale si svelava il gigantesco sistema di potere e il magnamagna gestito dall’ufficio di Cappellano Seminara, per il quale erano in quota almeno una cinquantina di avvocati, il tutto in filo diretto con la Saguto. Ci saranno, ci non sempre, se ne può trovare in qualsiasi spazio del nostro telegiornale, parole, informazioni, giudizi, notizie, commenti che possono dare spazio a denunce. Lo sappiamo bene. Abbiamo il record mondiale di denunce, ma ci siamo ancora, in nome del diritto di dire il nostro pensiero, di informare sui fatti e di denunciare le malefatte sulla base di quanto scritto nell’art. 21 della Costituzione. Sappiamo anche che ci sono i fascisti di sempre, siano essi mafiosi, avvocati, inquinatori, politici, magistrati, uomini in divisa, che ci provano ogni giorno, convinti che valga ancora la vecchia regola mafiosa “cu è surdu, orbu e taci campa cent’anni mpaci”.

Noi vogliamo campare cent’anni, ma parlando, guardando, filmando, denunciando e commentando, non tanto per piacere, ma perché si campa in pace se il malaffare non c’è. È allora che si sorride.

Articolo di 

[team title=”Salvo Vitale” subtitle=”” url=”” image=”https://www.telejato.it/wp-content/uploads/2015/10/10336646_10203647121128091_477483128219692555_n-150×150.jpg”]Salvo Vitale è stato un compagno di lotte di Peppino Impastato, con il quale ha condiviso un percorso politico e di impegno sociale che ha portato entrambi ad opporsi a Cosa Nostra, nella Cinisi governata da Tano Badalamenti, il boss legato alla Cupola guidata negli anni Settanta da Stefano Bontate.[/team]

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