Ci provo,
in un prato senza vegetazione,
a piantare qualche albero di parole,
di sogni dissolti.
Dormono gemme nel nulla fecondo,
ed è freddo, squassamento di brividi,
umido straccio che fu coperta colorata,
in uno schizzo di luce ora fattasi opaca.
Un acefalo, sale in macchina
con la busta della spesa gonfia,
la pioggia non distoglie nessuno,
ed io, che di brocchi ne ho visto tanti,
palloni gonfiati, cose inutili,
opportunisti in frack,
signore inghirlandate di nulla,
entusiasmi di un momento,
delusioni inevitabili,
L’ho sempre saputo,
lo so anche adesso
l’attesa senza progetto,
il passaggio obbligato
fa più vittime della speranza,
anche quella inconclusa.
Ed è così che il sistema
alimenta la sua voracità,
gli assassini rialzano il capo,
c’è fame di morte e traffico d’armi,
pioggia di bombe,
lamenti di mutilati tra le macerie,
patetiche bandiere sventolate
ed è sempre freddo, intorno
tutti sembrano impazziti
vittime di un’orgia chiamata natale
18.12.2024
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