di AMDuemila
Lunedì notte a Earlwood street, una zona tranquilla della città di Sydney, è stato assassinato Pasquale Barbaro, 35 anni di origini italiane. L’uomo in libertà cauzionale, era in attesa del processo che si sarebbe tenuto a dicembre davanti alla Corte Distrettuale di Sydney, per produzione e spaccio di “Ice” (la nuova droga sintetica che sta prendendo piede tra i giovani) dove rischiava 20 anni dietro le sbarre. Si pensa che l’uccisione sia dovuta ad un regolamento di conti tra bande per il monopolio del traffico di droga o forse per uno sgarro. Secondo le indagini giornalistiche, risalenti all’anno scorso, si è comprovato come la ‘ndrangheta calabrese abbia attraccato nei porti del paese più grande d’Oceania, l’Australia. La storia delle infiltrazioni della ‘ndrangheta ad “Oz” (abbreviazione di Australia) ha radici secolari ormai, una storia cominciata negli anni ’20 e consolidata con prepotenza già dagli anni ’70. L’avventura della ‘ndrangheta in Australia è contornata da traffici di droga ed omicidi. L’ultimo quello della scorsa notte mentre “Pat”, così era chiamato il boss, usciva dalla casa di un suo affiliato. Due uomini incappucciati lo hanno inseguito sparandogli diversi colpi d’arma da fuoco. Inutile è stato il tentativo di scappare, i due lo hanno finito sul marciapiede per poi darsi alla fuga.
Una vera esecuzione in stile mafioso a detta degli inquirenti, che valutano l’omicidio come riconducibile ad una guerra tra bande per il controllo della droga. La famiglia Barbaro ha un passato criminale degno di nota così come lo sono gli agguati nei loro confronti. La stessa vittima l’anno scorso era scampata ad una simile imboscata, nel 1990 il nonno fu stato ucciso in una esecuzione mafiosa, mentre nel 2003 il cugino fu assassinato a Melbourne insieme al noto boss mafioso Jason Moran. Sulle possibili cause che avrebbero portato all’ordine di eliminare Pasquale Barbaro si è espresso il giornalista australiano esperto in criminalità organizzata Keith Moor. Il quale ritiene che vi siano sospetti su una probabile collaborazione di Barbaro come informatore della Polizia. Moor, intervistato alla radio nazionale Abc, ha detto: “Il sospetto è che sia stato ucciso per aver violato il codice di omertà, come è successo con suo nonno nel 1990” e poi “era coinvolto in diversi reati fra cui la droga. È ovvio che si sia fatto dei nemici e vi sono stati tentativi di eliminarlo nel passato”. La Polizia ora è alla caccia degli esecutori dell’omicidio e invita chiunque abbia informazioni utili per risolvere il caso a parlare.
Tratto da antimafiaduemila.com
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