Sequestri e confische: la Sicilia prima in Europa.
Con 631 voti favorevoli, 19 contrari e 25 astensioni, nel febbraio del 2014 il Parlamento Europeo ha approvato una direttiva (poi approvata il 3 aprile 2014 dal Consiglio) che introduce nuove misure per la confisca e il congelamento dei proventi di reato.
Tra le norme introdotte – che dovranno essere recepite dagli Stati membri entro il 4 ottobre 2016, pena sanzioni – c’è la possibilità di confisca di patrimoni anche nei confronti di soggetti contumaci, che siano latitanti e sfuggano ai processi. E ancora: la direttiva prevede l’uso dei beni confiscati per interesse pubblico e per il riutilizzo sociale, come già avviene in Italia in virtù della legge 109 del 1996. Francia, Spagna, Germania e Inghilterra-Galles hanno confiscato complessivamente oltre due miliardi di euro nel 2014. Il dato è frutto di elaborazioni o di statistiche prodotte dagli Aro, Assets recovery Office o dai Ministeri degli Interni e della Giustizia. In tutta Europa, il valore totale delle confische sfiora i quattro miliardi di euro. I dati sono riportati in un articolo su Il Messaggero veneto 16 dicembre 2015, in cui si legge pure che In Italia nel 2014 sono stati confiscati beni per un valore di 678 milioni di euro. È una cifra che comprende 3801 tra immobili, auto, terreni, a cui vanno aggiunti circa 98 milioni di euro in denaro contante confiscati e confluiti nel Fondo Unico di Giustizia. Quasi l’85% è composto da beni confiscati in Sicilia. Le nuove disposizioni richieste dall’Europa dovrebbero riguardare anche casi di corruzione e una serie di altri reati che abbiano favorito l’acquisto o l’accumulazione dei beni.
Tali cifre divergono notevolmente da quelle presentate al Viminale in un rapporto sull’attività della DIA dal suo direttore Nunzio Antonio Ferla, dove si scrive che nel 2015 sono stati sequestrati e confiscati oltre tre miliardi di euro di cui duemiliardiseicentosettantatre milioni provenienti dai sequestri e 541.789 milioni dalle confische, effettuate in gran parte in Sicilia. Per avere un’idea del divario con le altre regioni basta pensare che al secondo posto c’è la Campania, dove sono stati sequestrati 30 milioni e 660 mila euro e confiscati 11 milioni di euro. Le cifre sembrano un po’ ballerine, come lo era quella del sequestro Virga per un inesistente miliardo e seicento milioni, e la disparità di dati tra l’Italia e l’Europa attesta come in Italia si confischi e si sequestri più che negli altri stati e tra l’Italia e la Sicilia, dove avviene la maggior parte dei sequestri e delle confische, pone inevitabilmente la domanda se tutto ciò non comporta un “trattamento di favore” o, se si preferisce, “un accanimento terapeutico” che sta soffocando e bruciando qualsiasi forma d’economia, perché niente e nessuno potrà convincere chi sta scrivendo che l’economia campana è 15 volte meno corrotta o meno criminale di quella siciliana, per non parlare di quella delle altre regioni.