Categories: Mafia

Ripartenza, ma in Abruzzo c’è chi non si è mai fermato. Quando si inizierà a preoccuparsi degli assembramenti criminali di gente senza dignità?

Leggi l'articolo completo
Continuiamo ad indignarci e denunciare criminali e mafiosi senza nessuna dignità, bestie di ieri e di oggi, ovunque. Assembramenti che a noi ci fanno schifo e ribrezzo. Arriverà mai il giorno che saranno sentimenti diffusi?

Ripartenza. È la parola chiave del dibattito e di ogni attività pubblica in queste settimane. Ripartenza dopo oltre un anno di emergenza sanitaria, di limitazioni e confinamento. Con la speranza che si cominci a porre la pandemia alle spalle e si possa tornare alla vita “normale di prima”. Speranza su cui incombe la paura di una minaccia. Rappresentata da un’altra parola chiave: assembramento. I riflettori sono così puntati sulla movida e sullo shopping, sullo struscio al mare o nel centro delle città – Pescara in primis – e altre attività sociali. masse di persone che non rispettano le disposizioni per limitare e contenere nuove diffusioni ed ondate pandemiche. Tutto bene, tutto condivisibile. Ci sono dei ma immensi che non possiamo tacere ed invece non vengono minimamente considerati. Per indifferenza, sottovalutazione, menefreghismo, omertà, accondiscendenza verso l’amico e l’amico dell’amico e l’amico dell’amico dell’amico.

Un anno fa in almeno due città – Pescara e Vasto – si sono rischiati focolai enormi dopo un funerale a Campobasso. Dietro una realtà evidente ma che troppi hanno voluto nascondere: esistono famiglie, clan, criminali locali (ma con forti radicamenti anche altrove, come abbiamo ripetutamente denunciato in questi anni) per cui la «fase 1» e il lockdown non sono mai esistiti. Personaggi a cui non va riconosciuta nessuna dignità che non hanno mai rispettato nessuna regola della civile convivenza, nessuna legalità, nessun interesse pubblico. Sono gli stessi che hanno sfidato la collettività e le istituzioni, e continuano a farlo, con scorribande, raid violenti, fuochi d’artificio ad ogni ora, che prima, durante e dopo i mesi di lockdown, zone rosse e confinamento più duri, sono sempre stati attivi ed egemoni nel narcotraffico, nel riciclaggio, nell’occupazione violenta e prepotente di case popolari, piazze, vie, ovunque. Sono gli stessi che, nelle scorse settimane, varie volte sono stati scoperti aver usufruito senza averne alcun diritto del reddito di cittadinanza. È successo ovunque, dalla Marsica al teramano fino al vastese, le cronache hanno segnalato vari casi a Vasto, Fossacesia e Casalbordino per esempio.

A Vasto nelle scorse settimane abbiamo avuto un nuovo attentato dinamitardo contro l’ingresso di un ristorante, già colpito in passato. È recente la maxi operazione che ha sgominato una rete della mafia nigeriana la cui base principale era L’Aquila, a ricordarci quanto la nostra regione sia centrale nelle rotte e nei network criminali. Spaccio, sfruttamento della prostituzione, usura, riciclaggio, speculazioni di ogni tipo. Le relazioni semestrali della DIA così come le cronache lo ricorderebbero costantemente. Così come evidenzierebbero sempre che ci sono famiglie – i nomi sarebbero noti ma ne ricordiamo alcuni ancora una volta: Spada, Spinelli, Guarnieri, Di Rocco, De Rosa, Ciarelli, Di Silvio. Rappresentanti di sistemi criminali mafiosi – affiliati ai Casamonica egemoni nella criminalità mafiosa romana – a cui non vanno riconosciute dignità e indulgenza. Violenti e prepotenti, attivissimi sempre nello spaccio e nell’usura così come nell’occupazione violenta da gang dei luoghi della socialità, bar, strade, piazze. Accade nel teramano e nell’aquilano e, ancor di più, in comuni come Vasto, San Salvo, Casalbordino ed altri nella provincia di Chieti. Quando si comincerà ad avere la stessa attenzione di altri assembramenti anche per questi soprusi su cui permane un silenzio che puzza di accettazione  e omertà?

Andrebbero solo denunciati e contrastati senza dar loro tregua, quotidianamente, con forza e determinazione. E invece, con sconcerto e indignazione, dobbiamo registrare anche in queste settimane l’ennesimo negazionismo. Ancora una volta dobbiamo leggere, dagli stessi ambienti vicini ad un ex assessore regionale con ancora forti interessi sui più alti scranni dei palazzi regionali, che le mafie in Abruzzo non ci sono, che questa è un’isola felice. Nonostante i disegni criminali e mafiosi intorno agli incendi degli ultimi anni nella provincia aquilana, è acclarata, proprio nel territorio da cui vengono questi negazionismi (stesso ambiente politico meno di un anno fa), l’ampia presenza delle mafie dei pascoli. Come testimoniato da molti allevatori coinvolti nella ricerca universitaria coordinata dalla prof.ssa Calandra dell’Università del capoluogo di cui ampi stralci sono stati pubblicati dal giornale online nazionale WordNews.it. Non c’è bisogno di aggiungere nessun commento o considerazione a quelle testimonianze, invitiamo a rileggerle e meditare. È notizia delle ultime settimane le nuove minacce gravissime e violente contro il vicepresidente del Consiglio Regionale Domenico Pettinari e ad una cittadina di Rancitelli. A cui rinnoviamo la solidarietà di un anno e mezzo fa.  

Siamo nelle settimane del ricordo di Giovanni Falcone, dell’anniversario della strage di Capaci e prima ancora del suo compleanno. Fioriscono cerimonie, discorsi, piantumazione piante (che se poi rimangono abbandonate alla siccità e al decadimento chissenefrega, l’importante è sfilare). Non possiamo dimenticare che, e siamo stati e rimaniamo unica voce a denunciarlo, due anni fa nelle stesse settimane c’è chi non ha mai dedicato un solo giorno a don Peppe Diana, padre Pino Puglisi così come a Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Rita Atria o il nuovo beato Rosario Livatino, ma ha festeggiato il compleanno del terzogenito di Totò Riina e prima ancora della madre Ninetta Bagarella. Personaggi in netto contrasto anche con quanto ufficialmente dichiara la Chiesa Cattolica, incapaci di qualsivoglia indulgenza nei confronti di persone discriminate, emarginate, derise, picchiate, indifferenti ai drammi umani e sociali che colpiscono le vittime delle disumanità di ogni tipo, capaci di giudicare e condannare sempre e comunque da alti pulpiti. Ma improvvisamente benevoli, buonisti, ospitali, giustificatori, complici di chi non ha mai rinnegato le radici mafiose familiari e anzi le ha sempre rivendicato con orgoglio. Come nel suo vergognoso libro e trasformando il cognome Riina in un brand commerciale. Un soggiorno su cui ancora oggi aleggiano tanti dubbi e interrogativi, compresi contatti e frequentazioni. Anche con esponenti, tra l’altro tutt’altro che incensurati, delle stesse famiglie che abbiamo già ampiamente citato. Contatti che probabilmente proseguono o comunque non si sono mai interrotti definitivamente. Come documentato e denunciato, così come i dubbi e gli interrogativi sui mesi casalesi e la supposta «nuova vita», solo da noi. Continuiamo a ricordare Falcone, Peppino Impastato, Rita Atria, Roberto Mancini e tanti altri cercando di proseguire il loro cammino. Senza chiudere mai gli occhi e anzi spalancandoli e denunciando anche per chi tace e acconsente. La memoria o è viva o non è, o è attiva o è solo schifosa complice, connivente, ipocrisia. E quindi continuiamo ad indignarci e denunciare criminali e mafiosi senza nessuna dignità, bestie di ieri e di oggi, ovunque. Assembramenti che a noi ci fanno schifo e ribrezzo. Arriverà mai il giorno che saranno sentimenti diffusi?

Articoli correlati

PEDOPORNOGRAFIA: L’ORRORE QUOTIDIANO NELLE NOSTRE CITTÀ
Pescara, spezzare ogni silenzio ed indifferenza su quanto accade a Rancitelli
Il Mondo di Mezzo e la terra d’Abruzzo
Mafie, vasto “territorio a rischio”
Mafie in Abruzzo: fatti ed atti (anche parlamentari!) mostrano una realtà diversa rispetto alla Bindi
Fra speculazione edilizia e infiltrazioni criminali
Abruzzo, le cifre della cementificazione
Droga, rifiuti, edilizia e tanto altro: le mafie allungano i tentacoli in Abruzzo
Abruzzo, la mafia c’è, ma chi non vuole non la vede
Abruzzo. Fra inefficienza e business: lo spreco dei rifiuti
Abruzzo. L’isola felice che ha scoperto le mafie
Abruzzo e mafie
Abruzzo, la mafia dei pascoli
Abruzzo, storia di monnezza di provincia nell’isola (in)felice
Abruzzo. La favola vecchia dell’isola felice
Non era un «problema di ordine pubblico», erano camorra, mafia, criminalità. E lo sono ancora
Omicidio di Capodanno nella piazza di spaccio abruzzese
Gomorra d’Abruzzo
Realtà grave come tumore al cervello
Neanche la pandemia ferma prepotenza e traffici criminali
I segnali delle mafie in Abruzzo
Mafia foggiana vive soprattutto con appalti e soldi pubblici
Mafie si infiltrano dove possono corrompere e si gestiscono ingenti fondi pubblici
Rancitelli, Di Credico: chi ha bisogno non occupa le case
Siamo di fronte ad una forte carica eversiva
A Rancitelli la fase 1 non c’è mai stata, a Vasto bomba sanitaria
A Vasto e Rancitelli contagiati dopo il funerale a Campobasso
Funerale Campobasso: contagi in tre comuni abruzzesi, tentativi intimidatori a Rancitelli
Fuochi d’artificio diffusi in tutti i sistemi criminali
Prepotenza, violenza e crimini: Casamonica, Spada e sodali d’Abruzzo
Abruzzo, i focolai perpetui della violenza criminale
Fuochi d’artificio, l’arroganza dei sistemi criminali
Abruzzo, doveroso raccontare che è un’isola infelice
Pescara, la droga torna ad uccidere nel cuore della città
Rancitelli: denunciare una minoranza a cui non va neanche riconosciuta una dignità
Grave atto intimidatorio a Rancitelli
Rancitelli: spezzare silenzi, indifferenze e indugi
Abruzzo, regione camomilla tra narcotraffico e colletti bianchi
Abruzzo, soliti teatrini e identiche indifferenze che puzzano di omertà e connivenze
Pescara, al Ferro di Cavallo siamo di fronte ad un’escalation di violenza
Rancitelli, i cittadini onesti e coraggiosi non si arrendono ad una violenta minoranza
Abruzzo, fiumi di droga a ciclo continuo
Rancitelli, il coraggio del comitato e la periferia che non si arrende
Rancitelli, il comitato chiede azioni e fatti concreti e verificabili
Abruzzo, terra di realtà sottaciute che non devono avanzare con le nuove restrizioni contro la pandemia
Criminali e violenti non sono in zona rossa, basta con questi vigliacchi violenti e prepotenti
Basta chiudere gli occhi, i sistemi criminali non vanno mai in coprifuoco
I botti dell’arroganza e della prepotenza, a Pescara «sembra di stare a Gaza però senza la dignità di Gaza»
Abruzzo, terrorismo e lavatrici di capitali
Riina, dubbi e interrogativi mai evasi sui mesi casalesi e la «nuova vita»
Il figlio del boss dei boss in Abruzzo. E “Riina” diventa un brand.
Che fine ha fatto Salvo Riina?
Dopo mesi di silenzio è ritornato il figlio di Riina

Leggi l'articolo completo
Alessio Di Florio

Militante comunista libertario e attivista eco-pacifista, collaboratore di Wordnews.it e referente abruzzese dell’Associazione Antimafie Rita Atria e di PeaceLink, Telematica per la Pace. Collabora con Pressenza, Giustizia.info, QcodeMagazine, Comune-Info e altri siti web. Autore di articoli, dossier e approfondimenti sulle mafie in Abruzzo, a partire da mercato degli stupefacenti, ciclo dei rifiuti e "rotta adriatica" del clan dei Casalesi, ciclo del cemento, post terremoto a L'Aquila, e sui loro violenti tentativi di dominio territoriale da anni con attentati, intimidazioni, incendi, bombe con cui le mafie mandano messaggi e tentano di "marcare" la propria presenza in alcune zone, neofascismo, diritti civili, denunce ambientali tra cui tutela coste, speculazione edilizia, rischio industriale e direttive Seveso.

View Comments

Recent Posts

Realtà e fiction nel film “I cento passi”

Uscito nel settembre del 2000, ha 24 anni ma non li dimostra.” I cento passi”  ha…

5 giorni ago

Dioniso, il dio del Mediterraneo

Caratteristiche Si pensa che il dio sia originario della Tracia, ma tracce di elementi dionisiaci…

4 settimane ago

Dopo la pausa estiva riprendono gli incontri di poesia, ospitati a Telejato

Dopo una lunga pausa ha ripreso la sua attività il gruppo di poeti che per…

1 mese ago

Sulla stupidità

Definizioni La stupidità è una variabile intimamente connessa con la personalità di ogni soggetto umano:…

1 mese ago

Non solo Danilo

Molto si è parlato di Danilo Dolci quest’anno, nel centenario della sua nascita. Nessuno ha invece…

2 mesi ago

Peppino e Mauro: due storie parallele

Mauro ci manca da 36 anni, Peppino da 46. Si incontrarono nel ’74, Peppino interruppe…

2 mesi ago