Si è svolta presso il Tribunale di Palermo, Sezione II penale, l’udienza relativa al processo denominato “Vitale Giovanni + Altri” che vede imputato Alfonso Bommarito di Borgetto già condannato in appello a 9 anni con l’accusa di associazione mafiosa nel processo “The End”, che ha scelto di essere giudicato con il rito ordinario. Nelle scorse udienze era stato ascoltato Antonino Di Trapani, che aveva negato fermamente di aver pagato il pizzo, era stato sentito il pubblico ministero, Dario Scaletta, che aveva richiesto per Alfonso Bommarito, la condanna a anni 9 di carcere. A puntare il dito contro Bommarito sono stati i due imprenditori, che si sono costituiti parte civile con l’assistenza dei legali del comitato Addiopizzo, gli avvocati Salvatore Forello e Valerio D’Antoni. Giuseppe Amato, dopo avere scontato due condanne per mafia, diede vita ad una nuova impresa edile assieme al figlio. Bommarito a quel punto gli avrebbe chiesto di mettersi a posto con i mafiosi di Partinico. L’imprenditore, che aveva deciso di cambiare vita, si rifiutò di pagare la protezione della mafia. E scattarono le ritorsioni: l’incendio di due macchine e del portone di ingresso dell’abitazione degli imprenditori. A quel punto gli Amato decisero di passare dalla parte dello Stato e denunciarono il presunto autore delle ritorsioni.
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