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Mafia dell’antimafia: facciamo una colletta

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Della serie “Tiengo famiglia”, oggi si scopre, anche se lo sapevamo da tempo, che per Walter Virga, l’avvocatino da niente come lo chiama la Saguto, lavorava nell’amministrazione dei beni dei Rappa, anche la fidanzata di Francesco Caramma, uno dei due figli maschi della Saguto, che ha un nome esotico e bellissimo Vanna Pantò, nome originario Mariangela, su segnalazione della Saguto.

Pare che il padre di Walter, il magistrato Tommaso, per evitare questioni abbia consigliato al figlio di licenziare Vanna, che cos’è andata “a panti”. Viene adesso fuori con chiarezza che il chiarissimo prof. Provenzano in quattro giorni ha fatto la tesi di laurea all’altro figlio Elio, fuori corso e, come dice la stessa Saguto, Svogliato, anzi, come si definisce lui stesso Crazy, cioè pazzo. E così nell’università Kore di Enna, dove Provenzano è docente, è venuto fuori un nuovo dottore, mentre Provenzano cercava di ottenere la nomina, sempre col calcio in culo della Saguto, che già gli aveva dato tre amministrazioni giudiziarie, a commissario del Cara di Mineo, dove c’è un firrio di piccioli impressionante per i migranti che ormai  non si spostano più di là, perché hanno trovato da mangiare da dormire senza lavorare. E quindi, sempre per il bene della famiglia.

Il resto, cioè la mancanza di soldi della Saguto, arrivò al punto che gli stanno per tagliare la luce, nasconde risvolti preoccupanti, come si evince dalle registrazioni con il suo pupillo Cappellano Seminara. Che ne ha fatto questa persona dei soldi che ha incassato lei il marito e il figlio? Mistero. Tanto quanto quello del povero Helg, che ha chiesto 150 mila euro al pasticciere Palazzolo, per confermargli il permesso di restare all’aeroporto: anche lui, poverino, era in difficoltà economiche.

Un consiglio al Governo: Vogliamo aprire un fondo per aiutare le persone che fanno antimafia e che, in nome dell’antimafia, si sono ridotte sul lastrico? Noi saremo i primi a versare un centesimo. Altrimenti facciamo una colletta: quanti calci in culo siamo pronti a dare?

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Salvo Vitale

Salvo Vitale è stato un compagno di lotte di Peppino Impastato, con il quale ha condiviso un percorso politico e di impegno sociale che ha portato entrambi ad opporsi a Cosa Nostra, nella Cinisi governata da Tano Badalamenti, il boss legato alla Cupola guidata negli anni Settanta da Stefano Bontate.

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