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Le coraggiose lotte contro le violenze di oppressioni criminali di Luana e Ilaria/2

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Luana Ilardo ha trasformato la sua battaglia, il suo dolore e le sue denunce in un generoso impegno collettivo. Andando oltre il particulare, che troppo spesso impesta anche il mondo «antimafia» (vero, presunto o supposto), schierandosi e sostenendo altri familiari, altre lotte, magistrati con la schiena dritta, cittadini, attivisti e chiunque non si sia mai voluto arrendere all’oppressione e alla violenza di sistemi criminali.

È uno dei tratti che la accomunano, tra gli altri, ad un’altra persona che è nostra compagna di viaggio, le cui denunce, lotte e battaglie – di vita in primis – abbiamo pubblicato spesso su queste pagine: Ilaria Di Roberto.

La vicenda di Ilaria, le violenze subite e le persecuzioni, il suo percorso di rinascita, le sue denunce e riflessioni che sono andate molto oltre la sua sola vicenda personale donando lo sguardo e il cuore su tante, troppe, donne che cercano di sopravvivere all’oppressione criminale più antica della storia (dis)umana sono al centro di nostri articoli, sue riflessioni e diverse videointerviste. Le vessazioni e le persecuzioni contro Ilaria, da noi ripetutamente denunciate, sono proseguite anche in questi ultimi mesi.

Continuano a cercare di renderle la vita impossibile e la sua quotidianità è segnata in maniera opprimente da una «piccola città» a cui i primi versi della canzone di Guccini calzerebbero a pennello. Quanto sta vivendo e subendo, soprattutto subendo, Ilaria Di Roberto, affidandosi ancora alla musica si potrebbe descrivere con alcuni versi di una canzone del gruppo romano Assalti Frontali

«nella città che puzza da morire
la gente che resiste qui rischia di impazzire
un po’ d’aria, voglio una boccata d’aria
un po’ d’aria, cerco una boccata d’aria
nella città che puzza da morire
la gente che resiste qui rischia di impazzire
un po’ d’aria, voglio una boccata d’aria
un po’ d’aria, prendo una boccata d’aria…»

Rimandiamo alla lettura e all’ascolto delle sue parole, e ai nostri e suoi articoli, per ribadire ancora una volta quanto avviene contro di lei. Ora, necessario e doveroso più che mai.

La necessità di cambiare luogo (e che sia una donna sopravvissuta a subire, ad essere perseguitata fino a renderle la vita impossibile e costringerla ad andarsene dovrebbe far riflettere sul mondo patriarcale che ingabbia oggi come da millenni) l’ha portata a pubblicare questo video appello di lancio di una campagna di raccolta fondi, a cui è possibile contribuire da qui https://www.westernunion.com/it/it/home.html e qui https://www.facebook.com/donate/483882233104310/186726773770407/ per trovare una casa in Campania così da poter lasciare Cori.

Una società patriarcale che non rispetta una donna Nata Libera

«Ho avuto il senso di essere strappata in mille pezzi»

Il revenge porn e le orrende perversioni che corrono sempre più sulla rete

Revenge porn, perversione criminale contro le donne

Criminali complici dei carnefici

Il diritto all’autodeterminazione delle donne è inviolabile

In solidarietà a tutte le donne derise ed umiliate

Passerà – La riflessione di Ilaria Di Roberto in occasione della Giornata Mondiale contro bullismo e cyberbullismo di ieri e la videolettura di un brano tratto dal suo libro «Tutto ciò che sono».

«Voglio mostrare alle donne vittime di violenza come si vive non come si muore»

«Tutto ciò che sono», è uscito il nuovo libro di Ilaria Di Roberto

«Tutto ciò che sono», una rivalsa per le donne vittime della violenza patriarcale

Lilith, hanno cercato di oscurarla ma la sua ribellione risplende nei millenni

Una società patriarcale vigliacca, imbevuta di cultura dello stupro e colpevolizzazione delle vittime/1 

Una società patriarcale vigliacca, imbevuta di cultura dello stupro e colpevolizzazione delle vittime/2 

Cultura dello stupro, molestie da strada e l’industria della violenza sessuale

«Voglio mostrare alle donne vittime di violenza come si vive non come si muore»

«Tutto ciò che sono», è uscito il nuovo libro di Ilaria Di Roberto

(si può acquistare su tutti i principali bookstore online e sul sito della casa editrice qui https://www.europaedizioni.com/prodotti/tutto-cio-che-sono-ilaria-di-roberto/ )

L’appello alle donne: «tornate ad essere libere»

«Tutto ciò che sono», una rivalsa per le donne vittime della violenza patriarcale

Basta! Anche io ora dico la mia

Per le donne vittime di violenza essere sopravvissute è considerata una colpa in questa società

«Non siamo un sesso debole, siamo sopravvissute»

Condanna della Corte Europea per i Diritti Umani per vittimizzazione secondaria in tribunale 

Non esistono carnefici buoni, le vere intenzioni si svelano sempre

Vigliacchi, violenti criminali pullulano, chi denuncia viene rimosso

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Alessio Di Florio

Vicedirettore di Wordnews.it e attivista abruzzese dell’Associazione Antimafie Rita Atria e di PeaceLink, Telematica per la Pace. Collabora con Pressenza e altri siti web. Autore di articoli, dossier e approfondimenti sulle mafie in Abruzzo, a partire da mercato degli stupefacenti, ciclo dei rifiuti e "rotta adriatica" del clan dei Casalesi, ciclo del cemento, post terremoto a L'Aquila, e sui loro violenti tentativi di dominio territoriale da anni con attentati, intimidazioni, incendi, bombe con cui le mafie mandano messaggi e tentano di "marcare" la propria presenza in alcune zone, neofascismo, diritti civili, denunce ambientali tra cui tutela coste, speculazione edilizia, rischio industriale e direttive Seveso.

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