La mafia che fa affari con rifiuti, energie rinnovabili e servizi sociali
Sequestro di beni per 10 milioni di euro, colpiti due imprenditori di Castelvetrano, Antonino e Raffaella Spallino. Pagavano lo “stipendio” ad un ergastolano. La Dda di Palermo: “Sostenevano la cosca del latitante Messina Denaro”.
Di Rino Giacalone
In Tribunale, accusati di intestazione fittizia di beni, erano riusciti a uscirne indenni con una sentenza che dichiarava prescritto il reato, ma non hanno potuto evitare il sequestro del loro “impero” imprenditoriale. Il Tribunale delle misure di prevenzione di Trapani su richiesta della Dda di Palermo ha fatto eseguire in queste ore ai carabinieri del Ros e del comando provinciale il sequestro di 12 imprese operanti nei settori della produzione di energia elettrica, della raccolta di rifiuti, della ristorazione, delle attività agricole nonché dell’edilizia e gestione di immobili, 34 immobili tra appartamenti, uffici, autorimesse, magazzini e terreni; 28 rapporti bancari e 5 autocarri.
Soggetti colpiti sono gli imprenditori di Castelvetrano Nino e Raffaella Spallino, gestivano affari nella provincia di Trapani, sostenuti dalla cosca del latitante Matteo Messina Denaro, ma anche nelle provincia di Reggio Calabria, a Gioiosa Ionica dove avrebbero stretto alleanza con la cosca Aquino.
Le imprese sequestrate sono la “Ecol Sicula srl”, “Modulor Energia s.r.l.” e “Modulor progettazioni s.n.c.”, “B.f.g. energy s.r.l.”, “Agricola agrisland”, cooperativa “Ecoplus”. Secondo le risultanze investigative i due Spallino avrebbero fatto da prestanome ad un ergastolano, Nino Nastasi, appartenente alla cosca Messina Denaro e a favore di Nastasi mensilmente e per un lungo periodo sarebbero stati elargiti 800 euro al mese. In una intercettazione uno dei principali indagati, l’ex politico e sindacalista della Uil, Santo Sacco, fu ascoltato mentre spiegava che soldi a Nastasi non potevano essere negati, “Per u zu Nino soldi non se ne piangono… io non trascuro a nessuno, io sono amico vero! Io amici non ne ho mai trascurato, mai!”.