Gli intoccabili. Il caso Saguto e la società delle caste.
Il caso Saguto e la società delle caste: l’antimafia, i giudici, i burocrati, i politici. E poi la plebe.
Di fronte a tutto quello che abbiamo visto, letto e ascoltato in questi ultimi tempi sul caso della gestione personalizzata dei beni sequestrati da parte di un nutrito numero di magistrati, componenti del CSM, cancellieri, funzionari della DIA, personale giudiziario e amministratori giudiziari, sappiamo solo che il CSM ascolterà nei prossimi giorni i giudici coinvolti (ce ne sono altri 4 che continuano ad operare a Palermo).
Ci chiediamo, anche a tutela dell’immagine di migliaia di magistrati onesti: Se a un comune mortale cittadino italiano fossero stati contestati la metà dei fatti addebitati alla Saguto non sarebbe stato sottoposto agli arresti domiciliari? Se fossero stati contestati a Renzi, piuttosto che a Crocetta o a Marino non si sarebbero dimessi? Invece nel suo caso si parla di trasferimento ad altra sede. Ci chiediamo ancora una volta, fermo restando la presunzione d’innocenza fino all’ultimo grado di giudizio, ma è opportuno che a “Zà Silvana” indossi ancora la toga? È opportuno che tutte le persone coinvolte in favoritismi, raccomandazioni e assunzioni ad amici e parenti restino ancora al loro posto? È opportuno che funzionari della DIA al servizio di questo sistema continuino a svolgere ancora funzioni pubbliche?
Non comprendiamo quale sia la differenza tra questi soggetti e chi incassa una tangente. Entrambi utilizzano i propri ruoli istituzionali per rubare soldi pubblici.
La giustizia è davvero uguale per tutti?
Non ci soddisfano più le assicurazioni che tutto sarà chiarito. Sarà chiarito da chi? Quando e davanti a chi?
Tutti invece devono essere immediatamente rimossi dai loro pubblici incarichi, in modo trasparente perché come cittadini abbiamo concesso credito a giudici che abbiamo ritenuto credibili, che abbiamo rispettato per la loro vita blindata, giudici che abbiamo ascoltato e dei quali abbiamo rispettato il lavoro senza alcuna delegittimazione preventiva.
Vengano rimossi senza stipendio per rispetto verso tutti quei magistrati che hanno onorato e onorano i valori di autonomia e indipendenza, assicurando credibilità alla Giustizia con i comportamenti di tutti i giorni. Vengano rimossi per rispetto a tutti quei servitori dello Stato caduti nell’adempimento del dovere. Vengano rimossi e gli vengano sequestrati i beni per rispetto a tutti coloro che chiamati a collaborare con l’autorità giudiziaria con compiti delicatissimi e complessi lo fanno con coraggio.
Pochi giorni fa i deputati della nostra regione hanno approvato in Commissione in tempo record il ddl salva burocrati e nominati. La finanziaria del 2012 ed un parere del Cga del 2014 hanno stabilito la gratuità degli incarichi nelle società partecipate dalla Regione e vietato le superindennità aggiuntive agli alti dirigenti. Fatto questo che avrebbe comportato anche la restituzione delle somme. Ebbene la stessa Ars che fa le pulci ai gettoni di presenza ai consiglieri comunali per cifre irrisorie ha varato un ddl in 10 minuti per salvare i maxicompensi aggiuntivi agli alti burocrati e ai blindati. Il presidente della lotta alla manciugghia, Crocettino, è diventato il Santo protettore della casta.
Ricordiamo che negli anni ’80, ’90, il sogno di tanti giovani era quello di una società nella quale se sei bravo e se ti impegni, farai strada. Adesso se nasci parìa crepi parìa. Tra una casta e l’altra ci sono muraglie cinesi. Non esiste più la media borghesia e neanche la piccola. Ci sono le caste e poi la plebe, il volgo. Hanno fatto quadrato tra di loro. Le caste hanno fatto rete, si coalizzano tra loro. La casta degli antimafia, come se l’antimafia fosse una categoria dello spirito, gli intoccabili ed unti dal Signore per antonomasia si è coalizzata con quella dei politici e spesso con quella dei burocrati. Ovunque ti giri ci sono i privilegiati che si fanno beffe di chi è dall’altra parte dello steccato. Ogni loro gesto è uno sputo in faccia a chi fatica onestamente, a chi si suda lo stipendio, a chi pur sudando non avrà mai un diritto. Le caste sono intoccabili. E in quanto tali trattano gli altri con arroganza e sfacciataggine.
Ci sentiamo come si sentivano i poveracci alla vigilia della Rivoluzione francese, anzi peggio, perché adesso ti prendono in giro con l’ipocrisia della democrazia e l’illusione della libertà. Nella Francia della Rivoluzione c’era Maria Antonietta che ha detto “Se non c’è pane non possono mangiare grissini?”. Adesso abbiamo a “Zà Silvana” che dall’alto della casta dice: “18 mila euro di spesa non pagata al supermercato? Che sbadata. Mica faccio io la spesa”.
È la Rivoluzione Francese ai tempi da “Zà Silvana”.
Un ultimo e accorato appello a tutte le Associazioni Antiracket e Antimafia che non sentono la necessità di proferire parola neanche davanti a delle gravissime minacce ricevute dal Direttore di Telejato, Pino Maniaci, da parte della Saguto (a “Zà Silvana”) e del Prefetto Cannizzo, che parlando tra di loro hanno affermato: “Pino Maniaci ha le ore contate”.
E ai ragazzi di Addiopizzo. Forza ragazzi fate sentire la vostra variopinta presenza e alzate in coro la voce organizzando graziosi sit-in di protesta nelle pubbliche piazze e davanti al Tribunale di Palermo, datevi da fare ad appendere sui pali e le vetrine di Palermo la scritta: “Un Magistrato e un Prefetto che usano il loro potere per fini personali sono persone senza dignità”.
Articolo di
[team title=”Pino Maniaci” subtitle=”” url=”” image=”https://www.telejato.it/wp-content/uploads/2015/10/10517569_10153703031945530_8198602337843938391_n2-150×150.jpg”]Volto e voce di Telejato, dal 1999 è impegnato quotidianamente nella lotta alla mafia e contro ogni forma di illegalità.[/team]
Mi ricordo la polemica scatenatasi tanto tempo fa, quando i Magistrati facevano notizia per tutt’altro motivo, quando le imprese di Paolo Borsellino e Giovanni Falcone scatenavano le “antipatie” di Sciascia, il quale s’imbarcò in una velenosa polemica sui “professionisti dell’antimafia” additando le persone sbagliate, quelle sopra indicate, come fossero desiderosi di notorietà, di calcare il palcoscenico della vita illuminati dai riflettori dei successi ottenuti, invece, con anni di sacrifici e di duro lavoro. Fortunatamente si arrivò alla chiarificazione ed alla successiva rappacificazione tra i due Magistrati ed il grande Autore letterario, davanti ad una bella e metaforica tazza di caffè…
Certo, considerare il fatto che la Procura di Caltanissetta abbia aperto un sostanzioso fascicolo sull’operato della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo, Sezione presieduta dalla D.ssa Saguto, non rende onore alla categoria cui appartennero Falcone e Borsellino, ed è per questo che bisogna essere duri ed inflessibili contro chi, all’esito delle indagini e dell’eventuale rinvio a giudizio e della ancor più eventuale condanna definitiva, sia stato accertato come “corrotto” o peggio, disonorando il giuramento di essere un fedele servitore dello Stato, di essere retto e probo nell’amministrare i poteri di cui venne investito all’inizio della carriera (e forse oggi troppo vasti), di fare tutto quanto in suo potere per essere sempre dalla parte del giusto.
<> dovrebbero invece essere presi provvedimenti atti a non consentire inquinamenti di prove come pare sia già avvenuto, almeno in forma di tentativo, da parte della D.ssa Saguto, chiedendo a terzi (anch’essi indagati e quindi intercettati) di intervenire presso i pezzi grossi a Roma, come ufficialmente comunicato dai vari TG.
Sconcerta invece l’assoluta assenza di manifestazioni di disapprovazione da parte delle varie associazioni antiracket, antipizzo, antimafia…
Sono tutti anestetizzati dallo choc (si, è francese, non inglese) di aver constatato il malaffare all’interno del cuore pulsante della Magistratura palermitana… o piuttosto sono tutti in attesa di vedere come andrà a finire e non si azzardano a manifestare alcuna opinione, nemmeno in ricordo di Falcone e Borsellino, in favore di una Magistratura colpita ed offesa nel più delicato dei suoi gangli nervosi…
Si, è vero, Pino: siamo un popolo senza dignità. Compresi quelli che attaccavano i manifestini sui pali e sulle vetrine di Palermo.
PS
E’ sempre triste dover constatare che certe situazioni vengano gestite con due pesi e due misure, ma preferisco pensare che sia un eccesso di garantismo (che in quanto eccesso è comunque criticabilissimo) piuttosto che il timore di venir coinvolti “di sponda” per ripicca… certe cose non le sapremo mai. C’è un limite a tutto, anche all’incredibile.
“Zà Silvana”…che volgare insolenza,
Con me gli accoliti di corte
Usan gran deferenza…
nota son come “Dama della sorte”
I cui appetiti immodesti
Son peggio delle pesti
Chiedo solo 13mila al mese
Non ho mica grosse pretese!
Hai le scarpe rotte
E uno losco ti ha salutato?
Ma che me ne fotte!
Per sempre ti ho consumato
Quasi mi sarei stancato di lasciare commenti. Il timore di ieri si va trasformando in certezza laddove non si vede all’orizzonte nessuna applicazione delle leggi ” cautelative ” nei riguardi di tutti coloro che sono implicati in questa disgustosa vicenda . È di oggi che il ministro Orlando ha chiesto la sospensione dell’incarico e dello stipendio della signora saguto come se questo bastasse a calmierare gli animi o saziare tutti coloro che legittimamente vorrebbero saziarsi alla fonte della giustizia . Ho il sospetto che nelle stanze del Governo si abbia l’imbarazzo del non saper cosa fare o del fare poco di comune accordo con Anm ( il quale ha un dossieraggio completo su ogni politico, industriale, sindacato e chi più ne ha più ne metta ) Polizia, Carabinieri ecc . Sorrido nel pensare che il peso si sia spostato tutto sulle spalle della Guardia di Finanza e di quei poveri disgraziati che stanno curando l’inchiesta delle inchieste . Non oso immaginare a quali e quante pressioni siano sottoposti da tutti i fronti politici e giudiziari della penisola . Forse dovranno anch’essi chiedere di essere trasferiti a Pianosa per avere garantita la giusta serenità nel completare le indagini sperando che almeno ad essi il Ministero non chieda di pagare il conto dell’alloggio . Comunque in questo dramma fa l’ingresso dell’avvocato più americano che c’è, Giulia Bongiorno, la quale mica chiede parcelle di poco conto, mica difende la plebe .. La signora saguto di certo avrà accumulato abbastanza per permettersi una difesa di così alto lignaggio e comunque le ” mute ” associazioni antimafia le verranno in soccorso gridando stavolta la propria solidarietà . È bene ricordare che quest’ultime sono ” premiate” dallo Stato nella misura di almeno 40.000 euro a costituzione di parte civile . Negli ultimi dieci anni sono state autorizzate centinaia di costituzione di parte civile e guarda caso quasi sempre a Libera & Co . Oggi la signora saguto parla infatti di nomi ” suggeriti ” da tali associazioni .. Beh, illustre dottoressa, non crede che ce ne sia abbastanza per un 416 … Tris ? Perché col bis vi siete ingozzati a dismisura
sono un acquirente di una villetta che ha avuto la sventura di comprare da un costruttore a cui hanno sequestrato e poi confiscato i beni, e la doppia sventura di aver visto il frutto di una vita di sacrifici (la casa) sequestrata un pò prima di effettuare il rogito di compravendita. Se a tutto questo si aggiunge il fatto di essere stato così fortunato di essere incappato in una amministrazione giudiziaria (la solita), che invece di tutelare i terzi in buona fede come me, invece allunga i tempi a dismisura per la soluzione della faccenda e che poi, prete di andare all’atto di vendita decurtando il 30% (si avete capito bene) dagli acconti corrisposti e comunque riconosciuti dal G.E. perchè tutti tracciati e dati alla luce del sole, capite bene la mia rabbia e frustrazione nel vedere e sentire delle gesta di chi, dovrebbe tutelare e difendere i poveracci che come me hanno avuto la disgrazia di incappare in una vicenda raccapricciante: è proprio come dice Maniaci: c’è chi può tutto e chi deve subire ….. tutto e anche di più! Io non voglio nulla di più che aver riconosciuti i miei diritti: voglio la mi casa!!!!!!
Carissimo Direttore
di certo lo avrà letto anche lei ma voglio ugualmente riproporre uno stralcio dell’articolo di Repubblica di oggi in cui, a mio avviso, si svela il nome di colui che si doveva ” occupare ” di lei e della sua emittente :
“L’investigatore che confezionava le
proposte di sequestro di patrimoni, ad esempio, il pluridecorato
colonnello Rosolino Nasca della Dia di Palermo, era uno dei più fidati
“problem solver” della Saguto. “Silvana stai serena, ti dico io come
fare. Non comparirà da nessuna parte, non emergerà nulla. Viene assunto
da una terza parte, quindi lo sappiamo solo noi due e tuo marito, il
quale non avrà rapporti con Rizzo, è una cosa scientifica. Devi stare
tranquilla, soprattutto per telefono, sempre”. Era l’8 luglio, si stava
preparando il sequestro dell’impero dei boss Virga e il colonnello
cercava di aggirare i problemi che, con la Saguto già nell’occhio del
ciclone, impedivano di continuare ad assegnare incarichi al marito,
l’ingegnere Lorenzo Caramma. Affidando quell’amministrazione giudiziaria
ad una persona di fiducia del colonnello Nasca l’obiettivo sarebbe
stato ugualmente raggiunto. “C’ho messo a Rizzo perché lo vuole Nasca –
ammette la Saguto intercettata mentre parla con il collega romano Muntoni
– ed è un sequestro sovrastimato dalla Dia. Su 30 aziende pochissime
sono attive e i conti correnti sono tutti negativi”. Il colonnello
faceva quello che voleva. È lui che “rende attuali” vecchie minacce e
informa i giornali per cercare di rimettere in piedi la credibilità
della Saguto incrinata da articolo di giornali e dalla martellante
campagna di Telejato. Anche di questo si occupava Nasca: neutralizzare
la stampa sgradita. Per provare a “spegnere” la tv di Partinico ( che
per conservare le frequenze con il passaggio al digitale era entrata in
un conzorzio con Telemed) si era rivolto a Walter Virga…..
E’ eclatante come da queste intercettazioni si evincano due cose . La prima è che i sequestri venivano fatti ” sovradimensionando ” i patrimoni da sequestrare così da poterci ” infilare ” più manciatari possibili . La seconda, ben più grave, è che un ” servitore dello stato pluridecorato ” ( chissà per cosa lo hanno decorato e chi ha avuto l’idecenza di farlo ) ordiva una vendetta per interposta persona nei suoi riguardi e della sua emittente . A questo punto il mistero si infittisce ancor di più anche se l’epilogo, purtroppo, si colorerà di qualche altra pergamena ” al valore ” per il pluridecorato ” servitore dello stato “.
Si è presa lo stesso avvocato che ha difeso Andreotti, inquietante.
Mi piacerebbe sapere, se hanno intenzione di fare giustizia fino in fondo, oltre che ha rimuovere tutti i coinvolti dai loro incarichi attuali, con relativo sequestro preventivo dei loro beni, avranno intenzione di liberare tutti i poveracci vittime di questo sistema, che non c’entrano nulla con la mafia. Sarebbe bello saperlo.
…ma quando tre o più persone si organizzano per commettere ripetutamente nel tempo i reati (in questo caso corruzione, abuso di ufficio ecc. ) non si è in presenza di un’associazione per delinquere ?