I quartieri popolari di Catania vivono sotto il ricatto della criminalità organizzata. Mancanza di lavoro, di case, di reddito, di servizi sociali rendono i quartieri di Catania zone in cui la mafia, nella colpevole assenza dello Stato, può facilmente comprare la dignità delle persone e rivendere il loro voto. Per liberare i quartieri dalla mafia servono scuole, case, lavoro e servizi sociali.
La Commissione antimafia, le intercettazioni e le inchieste che hanno coinvolto politici e imprenditori catanesi hanno accertato la penetrazione della mafia nel Palazzo Comunale, confermando anni di denunce e battaglie sociali. Questa classe dirigente ha perso ogni credibilità e non ha la legittimazione per continuare ad amministrare. Il Municipio è patrimonio delle cittadine e dei cittadini, chi lo amministra lo deve fare nell’esclusivo interesse della comunità: né per conto di qualche imprenditore, né per merito di qualche cosca mafiosa.
Unico obiettivo della mafia è fare affari e arricchirsi, a farne le spese è tutto il resto della città. La devastazione della Playa tramite il PUA, gli interessi illeciti che bloccano lo sviluppo del Porto, i comitati d’affari che impongono la gestione criminale dei rifiuti, la speculazione edilizia, il monopolio di alcune imprese rendono Catania una città povera e con poca speranza.
Tocca alle catanesi e ai catanesi riprendersi la città, sottrarla al controllo mafioso e riconquistare la speranza.
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