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Via Salce, l’amianto bruciato si sta deteriorando nella permanente discarica abusiva

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Dopo il 1° agosto un nuovo assedio di fuoco ha colpito la periferia sud di Vasto. Bruciati anche i rifiuti della discarica abusiva di via Salce, comprese tettoie in amianto che ora – in mezzo alla cenere e a troppi altri rifiuti – appaiono fortemente danneggiate.

Un inferno pianificato in maniera militare abbiamo definito l’assedio degli incendi (https://www.telejato.it/ambiente/incendi-in-abruzzo-terrorismo-mafioso-organizzato-in-maniera-militare/ ) del 1° agosto scorso sulla costa abruzzese. Diversi focolai, partiti nelle stesse ore, che hanno colpito alcune preziose aree naturali e hanno portato terrore e devastazione a Pescara, Ortona, Rocca San Giovanni, Casalbordino e Vasto. Esattamente una settimana dopo il delinquenziale bis con la periferia sud di Vasto colpito ferocemente. Epicentro un importante luogo di collegamento tra due importanti centri urbani del basso Abruzzo ma, in realtà, terra di nessuno per molti, tante volte in questi anni gli abitanti hanno protestato e si son lamentati perché si sentono abbandonati. Una porzione di questa terra in cui addirittura anni fa alcuni cittadini denunciarono che non si comprendeva sotto quale amministrazione comunale cade la competenza. Eppure è anche terra di imponenti progetti. Qui dovrebbe sorgere il nuovo ospedale, annunciato da decenni, l’ultima volta durante l’attuale campagna elettorale vastese dall’assessore regionale secondo cui la prima pietra sarebbe addirittura imminente. Parte dei terreni dove dovrebbe sorgere è stata colpita dal fuoco domenica 8 agosto, che succederà ora visti i limiti di edificabilità su terreni incendiati? Ad oggi non ci è dato sapere e potrebbe essere questo anche un dubbio superfluo. Saranno le prossime settimane e mesi a svelarlo.

L’incendio dell’8 agosto ha colpito anche via Salce, la strada in cui abbiamo ripetutamente documentato e denunciato il persistere di una vasta discarica abusiva. Il 28 articolo abbiamo riportato la notizia di aver presentato, nelle settimane precedenti, un nuovo esposto (https://www.telejato.it/ambiente/discarica-abusiva-continua-in-via-salce-a-vasto-presentato-nuovo-esposto/ ) sottolineando che l’area è stata colpita da gravissimi incendi già nel 2015 e due volte nel 2017. Il giorno dopo l’incendio siamo tornati a documentare la situazione. Scendendo abbiamo incontrato i carabinieri, lì presenti per un sopralluogo, presenti come il giorno prima insieme a vigili del fuoco e protezione civile nell’eroica lotta contro il fuoco. Tra la cenere persino una statua con la testa mozzata, apparentemente e incredibilmente quasi intatta. Nel dicembre 2016 qui furono gettati alcuni fusti di oli esausti, incendiati nel febbraio 2017. Ora si trova anche una statua (con la testa mozzata). Ennesima prova che non siamo di fronte solo all’imbecillità e alla scelleratezza di «sparuti zozzoni». Percorrendo la strada, tra buste, plastica e materiali di ogni tipo, sono sbucati diversi contenitori in metalli vari. E a qualche metro dal ciglio e quindi non certo gettati in un momento di stupida inciviltà, resti di tettoie che appaiono chiaramente di amianto. Il materiale diffuso per decenni anche nelle costruzioni (Vasto dovrebbe ricordare il dramma degli operai della SVOA che, per decenni, hanno lavorato immersi) e bandito dal 1992 perché cancerogeno. Le fibre dell’amianto decomposto e danneggiato sono tra i maggiori veicoli di pericolosità per i polmoni, tra le maggior cause dei tumori che l’amianto ha provocato. Questi rifiuti si sono incendiati, come da noi temuto e denunciato tante volte, l’8 agosto. E, ormai molti giorni dopo, si stagliano ancora nel tetro e grigio contorno.

QUI L’INTERA GALLERIA FOTOGRAFICA DURANTE INCENDIO DELL’8 AGOSTO E DEL NOSTRO SOPRALLUOGO DEL GIORNO SUCCESSIVO http://heval.altervista.org/incendi-vasto-bruciata-discarica-abusiva-via-salce-tante-volte-denunciata-galleria-fotografica/

DOPO L’INCENDIO SCELLERATI INCIVILI CRIMINALI CONTINUANO AD ALIMENTARE LA DISCARICA, MOLTI RIFIUTI GETTATI INTORNO A CASSONETTI COLMI. QUI LE FOTO DEL NOSTRO SOPRALLUOGO DEL TARDO POMERIGGIO DEL 16 AGOSTO http://heval.altervista.org/dopo-incendio-vasto-8-agosto-nuovi-rifiuti-tra-la-cenere-misterioso-canale-e-pesante-interrogativo-bruciato-anche-amianto-galleria-fotografica/

Siamo tornati in queste settimane in via Salce ed evidente, prima ancora di fermarci per iniziare il nuovo sopralluogo, è apparso chiaro che la perdurante discarica abusiva è stata alimentata costantemente anche dopo gli incendi dell’8 agosto. Abbondano nuovi rifiuti persino tra i bidoni della spazzatura e, a pochi passi dai piloni autostradali, lì dove abbiamo trovato abbondanti resti di pic nic e pasti, sono comparse nuove cassette colme di scarti edili. È questo uno dei dati fondamentali emersi nei nostri tanti sopralluoghi e nelle denunce di quanto sta subendo questo lembo a sud di Vasto: eletta a discarica, abusiva, qui giungono scellerati incivili di vari tipi, chi vuol disfarsi di rifiuti urbani e chi di ingombranti e scarti di cantine, lavori edili e simili. Il tempo passa, a dicembre saranno cinque gli anni dal primo sopralluogo e dai primi articoli, ma il flusso vede solo un crescendo e mai un freno. Lo abbiamo già sottolineato e denunciato varie volte. Ma così non vuolsì colà dove si puote. O meglio si potrebbe.

Il passare delle settimane e il perdurare di questi rifiuti pericolosi – a partire dalle tettoie in amianto – aumentano le preoccupazioni, anche per la salute. L’amianto aumenta i possibili rischi quando inizia a deteriorarsi e le fibre si disperdono nell’aria. E la foto di quest’articolo è inequivocabile: quelle tettoie sono fortemente deteriorate e danneggiate, presentando anche vistosi buchi.

Nelle scorse settimane è stata inviata una segnalazione, corredata di fotografie della situazione, per chiedere interventi di messa in sicurezza e bonifica. Sottolineando quanto la discarica abusiva viene costantemente alimentata e la necessità di intervenire per frenare e fermare questi crimini contro l’ambiente, il territorio e la cittadinanza. In questi ultimi giorni alcuni interventi sono in atto, qualcosa pare finalmente muoversi. Continueremo a vigilare e documentare, pronti a riportare quanto accadrà.

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Alessio Di Florio

Militante comunista libertario e attivista eco-pacifista, collaboratore di Wordnews.it e referente abruzzese dell’Associazione Antimafie Rita Atria e di PeaceLink, Telematica per la Pace. Collabora con Pressenza, Giustizia.info, QcodeMagazine, Comune-Info e altri siti web. Autore di articoli, dossier e approfondimenti sulle mafie in Abruzzo, a partire da mercato degli stupefacenti, ciclo dei rifiuti e "rotta adriatica" del clan dei Casalesi, ciclo del cemento, post terremoto a L'Aquila, e sui loro violenti tentativi di dominio territoriale da anni con attentati, intimidazioni, incendi, bombe con cui le mafie mandano messaggi e tentano di "marcare" la propria presenza in alcune zone, neofascismo, diritti civili, denunce ambientali tra cui tutela coste, speculazione edilizia, rischio industriale e direttive Seveso.

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