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Rifiuti: la differenza c’è

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Raccolta Differenziata a Partinico (PA) il giorno dopo.

La differenza c’è: la scomparsa dei cassonetti non ha scoraggiato gli irriducibili, che, schivando abilmente ogni controllo, nel momento in cui sono sicuri di agire, colpiscono, ovvero continuano nell’amato sport del lancio del sacchetto pieno d’ogni rifiuto, nel posto che, privo dei cassonetti, nella mente dei coraggiosi ribelli, è rimasto comunque il posto in cui gettare ogni porcheria. E, per farla completa, tutto messo dentro il sacchetto nero, così non si può controllare. Non si è più vista la montagna di rifiuti che abbelliva alcuni posti, da via De Amicis a via Benevento, alla rotonda per Alcamo, a contrada Timpanella, nella piazzola tra Ard e Cannizzaro, alla via Mulini, ma l’apparente pulizia non poteva durare a lungo, e così qualcosa è comparsa dal nulla, accanto ai numerosi cumuli di sacchetti davanti ai condomini o davanti alle case, a testimoniare che c’è molta gente che non gradisce queste novità, accanto ad altra gente che faticosamente accetta l’idea che la propria città può essere più pulita e che persino le tasse che si pagano per ritirare tutti gli scarti, possono diminuire.

Cerchiamo di essere concreti: ancora ci vuole tempo e ci vuole soprattutto un livello di sorveglianza che impedisca ai cosiddetti “sperti“, di guiocare al “getta e fuggi”. Si dice che nella giornata di ieri sono stati segnalati ai vigili urbani una cinquantina di casi di trasgressione, ma sarebbe inutile se i segnalati venissero poi perdonati e messi nelle condizioni di colpire ancora. Pertanto, anche se, in questa prima fase il ricorso ai vigilantes è giustificabile, riteniamo che i vigili urbani, cui spetta il servizio di controllo e di repressione, dovrebbero dotarsi di qualche auto civetta: se chi passa per gettare il corpo del reato vede la macchina dei vigili, evita e va a colpire dove può agire impunemente. C’è qualche altra cosa che sarebbe auspicabile fare, in barba alle norme sulla privacy, ovvero, comunicare a tutta la cittadinanza nome e cognome degli “ngrasciati”, cioè dei multati. Perché, parliamoci chiaro, “sperti” e “ngrasciati” a Partinico non mancano. C’è anche chi è capace di gettare il proprio sacchetto di fetenzie in mezzo alla strada, così tanto per “sfregio”: se vi capitasse di vederne qualcuno non esitate a prendere il numero di targa e a comunicarlo ai vigili: potreste addirittura giocare a cercarli come si fa con i Pokemon. Magari, in cambio, l’amministrazione potrebbe fornire in premio un set di contenitori per la differenziata.

E andiamo ad alcune considerazioni che il cittadino produttore di rifiuti deve sempre ricordare:

  1. i bicchieri e i piatti di plastica con sono plastica, non vanno messi con la plastica, ma vanno messi nell’indifferenziata. A Terrasini, se questi piatti sono lavati, possono essere messi nella plastica, a Partinico, sia che siano sporchi o lavati vanno nell’indifferenziata. Quindi attenti: la plastica non è sempre plastica; così come non sono da considerare plastica secchi, bidoni, vaschette, ciotole, grucce, siringhe, custodie per cd, giocattoli, tubi, cavi elettrici, cartelline portadocumenti, vasi, sottovasi, bidoni, zaini, borse.
  2. Anche la carta non è sempre carta: se si tratta di carta sporca, di tovaglioli di carta, di fazzolettini, di carta oleata o plastificata, di scatole di cartone, ma plastificato non usare il raccoglitore di carta, ma quello dell’indifferenziata.

È inevitabile, a questo punto, che i raccoglitori più trafficati sono quelli dell’organico e quello dell’indifferenziata: quest’ultimo diventa il luogo in cui gettare cocci di ceramica, stracci, pannolini e pannoloni, scarpe vecchie e persino, guarda un po’ l’aspirapolvere: forse qualcuno potrebbe volersene liberare e tornare a scopare come una volta. Per non parlare, leggiamo nel dépliant comunale della “polvere di giocattoli”. Di cosa si tratti bisogna chiederlo all’assessore al ramo.

E infine rimane un altro dubbio che nel citato dépliant non è indicato: dove conferire i rifiuti riciclabili, i rifiuti tossici e infiammabili, i rifiuti ingombranti, i resti di potatura, gli sfabbricidi, i pezzi d’amianto, mobili, materassi, frigoriferi, lavatrici e altro? Esiste un numero verde che si occupa, a chiamata di ritirare questa roba o, come al solito, il cittadino deve provvedere a tutto e a proprie spese? Giriamo la domanda sempre all’assessore al ramo, sperando che il ramo non si spezzi, che l’assessore non finisca a terra e che, nel raccoglierlo non spunti il problema di sapere in quale differenziata gettarlo.

E comunque riepiloghiamo alcune informazioni indispensabili:

  • Il numero verde, che solitamente non risponde, al quale chiedere informazioni è 091.8906822
  • La monnezza può essere messa fuori, davanti alla porta, dalle ore 22 alle 6,30, secondo il seguente calendario:
    – Lunedì, mercoledì e venerdì: organico, cioè scarti di cucina, avanzi di cibo, di frutta, di verdura, di pesce, di carne, di pane, di pasta, di riso, fondi di caffè, filtri di tè, ceneri, fiori recisi, carta scottex e tutto quanto può marcire e far puzza;
    – Martedì l’indifferenziata, ma occorrerebbe almeno un altro giorno perché se ne produce molta;
    – Giovedì plastica;
    – Sabato Carta e cartone.

Dopo di ciò bisogna assolutamente resistere alle vecchie abitudini di ammassare tutto in un solo sacchetto per poi lanciarlo nel buio della notte o di bruciare tutto per eliminare radicalmente il problema. La civiltà si misura anche da queste cose e, senza farci illusioni, sicuramente, a poco a poco, ce la faremo. Comunque attenti ai porci che nella monnezza ci si fanno i bagni.

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Salvo Vitale

Salvo Vitale è stato un compagno di lotte di Peppino Impastato, con il quale ha condiviso un percorso politico e di impegno sociale che ha portato entrambi ad opporsi a Cosa Nostra, nella Cinisi governata da Tano Badalamenti, il boss legato alla Cupola guidata negli anni Settanta da Stefano Bontate.

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