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La signora Bertolino non c’entra

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C’è stata, sulla spiaggia di San Cataldo una moria di pesci, ve lo ricordate?

È venuto un responsabile dell’ARPA di Palermo, chiamato da un assessore di Trappeto e, a un ambientalista di Partinico che si trovava sul posto ha detto subito: “Non cominciate, come al solito a incolpare la Bertolino”. La Bertolino non c’entra. È stato trovato che un oleificio scaricava o suoi resti di lavorazione nel Nocella. Hai visto? Avete visto? E poi incolpano sempre la Bertolino!!! La Bertolino non c’entra. Anzi, chissà quanti altri oleifici scaricano i loro residui che vanno a finire a mare!

Nell’aria, certe sere, specialmente in questo periodo in cui non c’è vento, c’è una sorta di nube che avvolge tutto in un profumo ovattato? È la nebbia causata dall’escursione termica: la Bertolino non c’entra! E la puzza non è puzza, ma “l’aspro odor dei vini che va l’anime a rallegrar”, come dice Carducci

Adesso siamo andati a fare riprese, l’acqua del fiume è nera, ma è nera anche quella del torrente Pinto, dove la Bertolino non scarica: come la mettiamo? Oddio, si potrebbe andare a verificare nei pozzetti d’ispezione della distilleria, come dovrebbe fare l’ARPA e i vigili urbani. Ma funziona che suonano al campanello:

  • Chi è?
  • Ispezione?
  • Un momento… Attìa! Va gira u passaturi.

E di colpo, per miracolo, l’acqua diventa azzurra e chiara. Per non parlare della febbre del sabato sera, quando il fumaiolo fuma per tre volte. Che c’entra… è perché siamo in inverno e sabato e domenica fa più freddo, bisogna riscaldarsi!!!!

Non è vero che metà Partinico, quella della zona via Madonna e lì vicino scarica le sue acque fognanti non depurate nel torrente Puddastri? E poi che fa, incolpiamo sempre la Bertolino? Non è vero che i meccanici, i marmifici, le cantine ecc. scaricano tutto in fogne che finiscono nel Nocella? La colpa è della Bertolino?

Ma finiamola di incolpare questa povera innocente. L’Arpa ha ragione a non fare nessun accertamento, perché non c’è niente e il colore del fiume che scarica a mare è un’illusione ottica, un trucco di qualche giornalista che si vuole fare pubblicità accusando quella povera donna che ha la colpa di essere parente, forse prima cugina del procuratore Agueci, sorella del grande pentito Siino, che ha dato un grosso contributo alla scoperta degli affari di Totò Riina, e figlia di Giuseppe Bertolino, che ha regalato a Partinico quella che poi doveva diventare una grande distilleria e dare lavoro a una quarantina di persone. O forse ha avuto la colpa di avere come avvocato uno dei più grandi principi del foro in Italia, che ha formato tanti giuristi, a cominciare da Alfano, il chiarissimo prof. Galazzo. O che cazzu! Quindi una persona di tutto rispetto.

Finiamola, vabbene? U rispettu è misuratu, cu lu porta l’avi purtatu.

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Salvo Vitale

Salvo Vitale è stato un compagno di lotte di Peppino Impastato, con il quale ha condiviso un percorso politico e di impegno sociale che ha portato entrambi ad opporsi a Cosa Nostra, nella Cinisi governata da Tano Badalamenti, il boss legato alla Cupola guidata negli anni Settanta da Stefano Bontate.

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