Ad interpretare il personaggio è Beppe Fiorello, attore nato a Catania ma cresciuto ad Augusta che nei giorni scorsi ha ribadito sulla rete nazionale la presenza di una grave crisi ambientale anche in seno ai vertici del noto triangolo della morte Augusta, Siracusa e Priolo. La questione dei rifiuti, così come raccontata dalla fiction, sembra proprio essere una costante dei reati ambientali perpetrati ai danni di numerose città del meridione: oltre alla nota terra dei fuochi campana, infatti, volgendo lo sguardo ancora più a sud è possibile rilevare una rete di disastri che hanno modificato, e che continuano a modificare, permanentemente le originarie condizioni degli habitat. Relativamente alla provincia siracusana, già anni fa la Commissione Parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti aveva approvato un documento sul traffici illeciti e le ecomafie nel territorio siracusano che segnalava le vicende relative alla gestione della discarica Andolina del Comune di Melilli e della discarica Igml dell’area aretusea. La prima era una discarica destinata allo smaltimento di alcune tipologie di rifiuti speciali: qui sono stati versati rifiuti liquidi ospedalieri ed anche industriali pericolosi, ma nonostante le diffide da parte della regione la ditta aveva continuato in tale attività fino alla chiusura del sito, per come emerso dai certificati di avvenuto smaltimento. Da precisare, che la condotta illecita di chi gestiva tale realtà aveva portato al mancato rispetto delle prescrizioni dell’autorizzazione regionale: i rifiuti, raramente coperti, venivano sistemati senza essere posti ad elevata compattazione per evitare fenomeni di instabilità. Irregolare era, poi, l’invio del percolato agli impianti destinati allo smaltimento dello stesso, sovente disperso sulla superficie della discarica con gravi problemi di contaminazione dell’atmosfera.
Un altro documento della Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti riportava che, in ordine alla ditta Aprile, nella discarica omonima erano stati smaltiti illecitamente sia rifiuti assimilabili agli urbani, sia speciali, che inerti. La Aprile, appaltatrice di varie società petrolifere, conferiva i rifiuti raccolti alla discarica IGMI in contrada Dominici a Melilli. I siti di trattamento e smaltimento della ditta Aprile, come riportato dal documento, sono gestiti nella violazione di molte norme di legge, sia in materia ambientale che di sicurezza sul lavoro.
In effetti, gli imprenditori delle ditte interessate sono stati coinvolti in vari procedimenti penali per reati ambientali, genericamente terminati con l’assoluzione o per prescrizione. Solo nell’agosto del 2011, il Giudice Monocratico del Tribunale di Siracusa, aveva riconosciuto colpevole Raffaele Aprile, per avere conferito in discarica rifiuti altamente tossici. Negli atti processuali è evidenziato il conferimento, presso la discarica di contrada Bagali del Comune di Augusta, di rifiuti fortemente tossici e in quantitativi superiori rispetto a quelli autorizzati “con fuoriuscita di percolato che ha sicuramente arrecato gravissimi danni all’ambiente”. Aprile era stato condannato a 4 anni di reclusione nonché alla bonifica del territorio inquinato.
Quattro anni reclusione per un danno a tempo indeterminato.
Se l’area siracusana abbia un suo Roberto Mancini non è ancora noto. Di certo, il territorio di cui si è solo accennato presenta condizioni ambientali disastrose, frutto della mancata vigilanza da parte dello stesso Stato che ha consacrato il poliziotto interpretato da Beppe Fiorello “Vittima del dovere”.
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[team title=”Giada Passanisi” subtitle=”” url=”” image=”https://www.telejato.it/wp-content/uploads/2016/02/image-16-02-16-09-24-2.jpeg”]Nata ad Augusta nel 1990. Dopo la maturità classica ha conseguito la laurea triennale in lettere moderne presso l’Università di Catania. Adesso è laureanda in Scienze del Governo presso il dipartimento di Culture, politiche e società dell’Università di Torino. Ha scritto per vari quotidiani online e il suo sogno è da sempre il giornalismo d’inchiesta.[/team]
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