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Settembre 1979: Nascita del Collettivo Musicale Peppino Impastato

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Dal libro di Salvo Vitale “Cento passi ancora” ed. Rubbettino.

È una di quelle sere estive che il caldo si taglia a fette. Radio Aut. Abbiamo finito di trasmettere la solita “Stangata”, cercando di vivacizzare alcuni passaggi con musica dal vivo. Carlo e Giuseppe hanno una chitarra, Ciccio un bouzuki, io un mandolino, Giovanni due bonghetti. Cantiamo una sorta di parodia di una canzone siciliana, “Sciù. Sciùsciù, quantu mafiosi ca ci su, nta la terra di lusulinun si po’ campari chiù”.

Ciccio: -“Sapete che andiamo bene? Perché non proviamo ancora a suonare insieme? Ho alcuni testi che mi ha dato Umberto e sto cercando di musicarli”.

Giovanni: -“Anch’io ho scritto alcuni testi”
Aggiungo: -“E anch’io. La cosa mi piace. Uno spettacolo che porti in piazza la nostra storia, la storia della Sicilia, le condizioni della gente sfruttata dalla mafia. Conosco alcuni canti del folklore siciliano, che potremmo mettere in repertorio”.
Carlo: -“Ma io non so suonare! So appena strimpellare”
Ciccio: -“Non ti preoccupare, sono quattro accordi facili facili. E poi hai una bella voce. Canti.
Carlo: -“Hai già un nome per il gruppo?”
Ciccio:-“Il primo che mi viene in testa in questo momento è “Collettivo Musicale”
Giovanni: -“Peppino Impastato”
Io: “-Abbiamo trovato il nome: “Collettivo Musicale Peppino Impastato”. Suona bene”.
Naturalmente la prima canzone è dedicata a Peppino:

Chistu era Pippinu

Li mafiusi chiamava ognunu cu so nomi:
unu droga, unulatru, unustrascinaquacina,
li chiamava assassini, li nisceva di la tana,
tutti chisti li vireva ‘nta Democrazia Cristiana.

Chistu era Pippinu, lu so nomi verità
tanta genti lu stimava pi la sua lealtà.

‘Nta la radiuparrava e l’intrallazzi svilava:
un palazzu a cincu piani, un villaggiupi ruffiani,
tanta genti s’attintava Onda Pazza e ci rireva,
a Don Tanusbriugnava, l’artariniscummighiava.

Chistu era Pippinu, lu so nomi era curaggiu
Una data unn’iscurdamu: chidda di li 9 Maggiu.

Quannu fu pil’elezioni ‘nta la lista si purtava,
pisbriugnari li mafiusi e l’imbroghiducumuni,
ma l’amici di l’amiciquannu ‘ntisirustufattu
l’ammazzaru e nei binari poi luficirusatari.

Chistu era Pippinu, unusulu è lu so nomi,
contru mafia e putiri c’è sulu rivoluzioni.

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Salvo Vitale

Salvo Vitale è stato un compagno di lotte di Peppino Impastato, con il quale ha condiviso un percorso politico e di impegno sociale che ha portato entrambi ad opporsi a Cosa Nostra, nella Cinisi governata da Tano Badalamenti, il boss legato alla Cupola guidata negli anni Settanta da Stefano Bontate.

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