«La Milza è una questione di cuore» è lo slogan che campeggia sull’insegna. «Ninu u’ ballerino”, al secolo Antonino Buffa, 45 anni, baffetti e pizzetto guascone, la bandana sempre allacciata alla testa, lo conoscono tutti a Palermo. E da ieri anche nel resto del Paese come maestro dell’arte di preparare la focaccia con milza. Il suo negozio di corso Finocchiaro Aprile, a due passi dal popolare mercato del “Capo” e dal Palazzo di Giustizia, è risultato infatti secondo in Italia – con 10.360 preferenze – tra i locali street food più votati in una competizione proposta dal sito www. cibodistrada. it. Al primo posto, con 10.750 voti, c’è “Venditti Porchetta”, specialista dei panini a Luco dei Marsi (L’Aquila); al terzo, con 4.031 preferenze, si trova “All’Antico Vinaio” di Firenze con i lieviti imbottiti con insaccati tradizionali. In gara per l’Oscar del Cibo di strada ci sono altri sette finalisti, tra cui – al decimo posto con 696 voti – un altro locale siciliano: “Tavola Calda Europa” di Enna, specialista in arancino con ricotta fresca e Piacentino Dop. Nella sua categoria, carne e frattaglie, “Nino u’ ballerino” ha invece letteralmente sbaragliato la concorrenza con i suoi 10.360 voti. Dietro di lui, al secondo posto, “I Sapori del Mio Paese” di Marconia di Pisticci (Matera), ha ottenuto appena 1.332 voti.
La giuria, ieri sera, ha assegnato ai 10 finalisti delle due categorie in gara i punteggi – da 1 a 5 – per eleggere i vincitori dell’Oscar i cioé chi ha rispettato al meglio i criteri dettati dal “Manifesto del Cibo di Strada”. La cerimonia, “Una notte da gustare”, si è svolta nel Punto Enel di Via Broletto a Milano. E a Palermo, per questo motivo, le battute su Facebook e Twitter sono fioccate a decine: “Nino u ballerinu”, infatti, nell’agosto scorso fu denunciato dai carabinieri per furto di energia elettrica all’Enel col sistema dei magneti posti sul contatore per rallentare la lettura del consumo reale. Uno scandalo. Il “meusaro” ha già fatto ammenda e pagato ciò che doveva chiedendo pubblicamente scusa, tra le lacrime, per la «bravata che mi è costata cara sperando che non renda vani i miei sacrifici e anni di duro lavoro». Non era la prima volta che Antonino Buffa finiva sui giornali. Nel 2013 fece arrestare gli estorsori che lo avevano minacciato chiedendogli il “pizzo”. Nonostante le botte ricevute di brutto, riuscì a divincolarsi dalla stretta degli aggressori e li inseguì, con il coltello in mano, lungo corso Finocchiaro Aprile.
«Nino u’ballerino” viene chiamato così perché mentre condisce le “vastedde” – i panini morbidi ripieni di pezzi di milza, polmone e “scanarozzatu” cotti nella sugna con l’aggiunta finale di scaglie di caciocavallo stravecchio – fa le “annacature”, cioé balla a ritmo di samba o di salsa davanti al cliente. Fa il “meusaro” da quando aveva 4 anni, seguendo le orme del padre, del nonno e del bisnonno, fondatore, nel 1802, della “casa”. Per preparare una focaccia di milza “maritata”, cioè con l’aggiunta della ricotta, impiega dieci secondi. Meno per la “schietta”, che prevede solo limone oppure scaglie di caciocavallo. Vederlo all’opera è uno spettacolo. Il locale, con i tavolini sulla strada, sfiorati dal traffico caotico, è meta, ad ogni ora del giorno e della notte, di persone e di intere famiglie per un rapido ed economico spuntino.
In segno di riconoscenza nei confronti della città che gli ha tributato così tanta fortuna, “U’ ballerino” organizza la Sagra della Milza, un’occasione per offrire – di tasca sua – migliaia di “vastedde” con la milza ai palermitani. Adesso il premio per l’arte dello street food, ma lui ricorda, con orgoglio, che l’anno scorso ha partecipato da «maestro» al Master of Management in Food & Beverage all’università Bocconi di Milano dove ha tenuto una “company presentation” illustrando la sua arte di “meusaro ballerino”.
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