La lettera di Alessia Randazzo
Dottore Falcone, venga, si accomodi, scusi il disordine, il caffè è già sul fuoco! Le ho raccolto due gelsi dall’albero, quest’anno è carico, stracolmo! Mi deve perdonare se l’accolgo in pigiama ma so che, per questo 25° anniversario, di gente in grande spolvero, ne vedrà tanta. Ieri, allo svincolo di Capaci, in quel tratto che fu oleandri e lamiera, ho visto sventolare bandiere nuove; alcuni operai stavano allestendo un palchetto per le Autorità all’altezza del cunicolo che imbottirono di tritolo quella primavera, solo che questi uomini, ieri mattina, li ho visti distintamente… quelli invece…non li vide nessuno… Mi trova dunque in abiti di casa, le persone come me ci tengono a non confondersi con quelli che si presenteranno con l’espressione blu-istituzionale e la camicia bianco-legalità. Come se Lei non lo sapesse poi che, sotto a quegli abiti, ci sono sempre le stesse scarpe! Quelle che a certuni, tra una retata e un’altra, ci vengono strette!!! Non so se ha saputo di quest’ultima inchiesta sulla corruzione a Trapani! Scoperta l’ennesima rete di rapporti con politici di un certo polso e di una certa cilindrata – Rolex e Mercedes per l’esattezza – che avrebbe favorito un imprenditore locale del settore marittimo. Peccato per loro che una dirigente regionale abbia informato la Procura dell’ennesimo sistema di pressioni e favoritismi e che nella rete dei magistrati ci siano finiti tutti a beccafico, corruttori e corrotti! Poi per carità, la prudenza è d’obbligo e qui c’è in gioco l’indotto delle feste a Panarea ma non mi stupirei se l’unico a pagare le spese di questa storia fosse il povero passeggero Ulisse, spesso fermo in una banchina a scrivere quell’Odissea che è raggiungere le Eolie e le Egadi per chi ci abita! Tuttavia dottore Falcone, facciamolo un plauso alla dirigente regionale che ci ha dimostrato che, per quanto la miopia continui ad affliggere fortemente i siciliani, di cataratta (almeno di quella) possiamo guarire! Vogliamo parlare del teatrino Pif – Crocetta sui disabili? O Lei si schifiò come ‘a ‘mmia e per paladini della legalità ci teniamo Orlando e Rinaldo, che forse è meglio? Anche perché del paladino Maniaci Pino e della bella “Angelica” Saguto più niente si è saputo! Dottore Falcone l’ha vista la nuova serie? Quella del Commissario Maltese? Una “Piovra” di seconda mano, un incrocio tra Lei e il Commissario Cattani, che dopo aver assistito ai traffici mafia-politica all’aeroporto di Birgi, scopre che il più pulito degli uomini dello Stato ha la rogna. Quando lo sappiamo tutti che, in questa terra, la realtà supera sempre la fiction. E di gran lunga. Modestamente, senza pagare il canone in bolletta noi c’abbiamo… Il signor Fazio, quello delle note cantine, che avrebbe favorito gli intrallazzi di Ustica Lines; Il signor Scelta, manager delll’aeroporto di Palermo, che smaltiti cannoli e bustarelle, invece di preoccuparsi di chi pilota gli aerei avrebbe pilotato gli appalti per il restyling dell’aerostazione; Il signor Fiumefreddo, manager dell’esattoria regionale, che consegna su un vassoio d’argento denunce di corruzione ed evasione fiscale a politici eminenti in diretta nazionale! Dottore Falcone, mi dica Lei se io, con un cast d’eccezione come questo, non lo faccio il triplo dello share del Commissario Maltese!!! E comunque. Quest’anno non posso dirle molto altro, ché siamo in campagna elettorale e qui si deve convincere la gente che il cambiamento è vicino. Noterà che i candidati alla guida di Palazzo delle Aquile, non hanno quella naturale sfrontatezza con la quale Ciancimino, ai tempi suoi, consegnò la città alla mafia. Ma, stia tranquillo, che anche questa volta possiamo confidare in qualche strappo al piano regolatore, su una buona parola alla formazione, su un accordo per la gestione dei rifiuti, sul progetto “Pastafrolla”, finanziato dalla Comunità Europea, per il ripristino di strade e autostrade e soprattutto su un servizio capillare di rifornimenti di cocaina a domicilio, ché i professionisti a Palermo sono molto impegnati e non ne hanno, tempo di fare la spesa! Dottore Falcone – badi bene – nessuno di noi ha mai creduto che la mafia uccida solo d’estate, né che sia stata decapitata. Ha visto stamattina in via D’Ossuna? Lo sappiamo bene, in cuor nostro, che rimane un cancro inoperabile e che il 41 bis non è che la sua chemioterapia, in qualche modo ti fa sperare di sconfiggerlo ma nulla può, fino in fondo, contro le sue metastasi. Dottore Falcone, si accenda la sua sigaretta e mi ascolti, che però una cosa bella ogni tanto gliela voglio dire! L’ho vista per la prima volta quest’anno, passeggiando per le strade di questa Capitale della Cultura che le ha dato i natali, l’ho sentita nelle parole nuove della gente, l’ho incrociata negli occhi incantati di migliaia di turisti, l’ho maturata nella mano tesa di un siciliano verso un migrante, l’ho toccata nel gesto di un bambino che buttava la carta delle patatine nella spazzatura, l’ho ascoltata al Teatro Massimo, l’ho incontrata nel tram col biglietto obliterato, l’ho letta negli scritti social dei miei concittadini, me l’hanno rimandata gli oleandri a Capaci, l’ho avvertita nella dignità di chi non si piega e denuncia, l’ho ammirata nel senso delle istituzioni del dottore Di Matteo e la sento, presente, mentre torno a consegnarle nuovamente il grazie della sua terra. Ci stiamo rialzando dottore Falcone! Da soli. Spontaneamente, e in tanti. E’ per questo che abbiamo di nuovo motivo di temere. Ma non siamo più disposti a farci pestare come i gelsi che cadono dagli alberi a primavera. Per questo glieli ho raccolti, perché, per una volta, le rimanga in bocca il sapore dell’onestà, della gratitudine per quell’esempio e il gusto pieno di un orgoglio ritrovato. Con tutto il rispetto per l’anniversario blindato in mondovisione, credo che non potessimo scegliere per Lei, per Francesca, per Antonio, per Rocco e per Vito, bomboniera più bella di questa.
Alessia Randazzo
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