Di Giacomo Panizza vi avevo parlato qui, oltre che nel mio libro.
Un libro da leggere e consigliare, soprattutto all’interno dell’ambiente ecclesiastico. Per capire e far capire. Don Giacomo Panizza, con la sua semplicità offre spunti di riflessioni interessanti secondo il proprio vissuto condizionato da fede autentica. Racconta storie di difficoltà e speranza facendo comprendere le mafie sono anche un problema della Chiesa.
Il parroco calabro-lombardo, nel suo ultimo libro “La Mafia sul collo – L’impegno della Chiesa per la legalità nella pastorale” traccia una linea. Un punto di non ritorno che con umiltà e giustizia indica una strada da seguire. Partendo dalla dottrina sociale della Chiesa, dalla teologia. Organizzando una pastorale che profumi di legalità.
Tra i punti cardini del libro anche quello tanto discusso relativo al “perdono” ai mafiosi. Un libro che non si risparmia, che chiede e propone.
Di don Giacomo vi avevo parlato qui, oltre che nel mio libro. E come al solito idee, risposte e interrogativi sono lucide e importanti per continuare a credere in una Chiesa migliore, in una Chiesa trasparente, giusta, libera.
“Perché vi tiro in ballo con questo libretto? La risposta è insolita: perché le Edizioni Dehoniane mi hanno incoraggiato a spiegare perché penso sia importante che noi sacerdoti, educatori e educatrici ci attrezziamo al meglio per una pastorale della giustizia e della legalità. Io ho risposto di sì e voi ci andate di mezzo”.
E con un papa così non c’è proprio motivo di scansarvi. C’è solo da mettersi in gioco.
Giacomo Panizza, “La Mafia sul collo – L’impegno della Chiesa per la legalità nella pastorale”, Dehoniane, 2014
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