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Dopo la pausa estiva riprendono gli incontri di poesia, ospitati a Telejato

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Dopo una lunga pausa ha ripreso la sua attività il gruppo di poeti che per due anni ha dato vita all’esperienza di “Poesia al Borgo”, con incontri quindicinali nella saletta di Borgo Parrini e che ha rappresentato uno dei momenti di confronto sulle vie, sulla condizione e sulla presenza della poesia contemporanea moderna in Sicilia. Purtroppo la “location” dei Parrini è venuta meno sia perché destinata ad altro uso, sia per i difficili problemi di parcheggio nati dopo la chiusura forzata del parcheggio, che stanno rendendo sempre più problematica la visita al borgo.

L’iniziativa è stata ospitata presso i locali di Telejato e in particolare nella sede della biblioteca intestata a Ida Castelluccio e Antonino Agostino, gli sposi uccisi dai mafiosi il 5 agosto 1989 a Villagrazia di Carini. Ha coordinato i lavori il prof. Vitale. Si è discusso, in apertura, sul futuro del gruppo, sia per la ricerca di una sede più adatta a ricevere il pubblico, sia per l’esigenza di ampliare l’esperienza e renderla fruibile alle giovani generazioni, soprattutto agli studenti, con il fine di generare amore verso la poesia. Si è poi deciso di rendere mensili gli incontri, ogni terzo venerdì del mese, salvo cambio di date, per eventuali indisponibilità.

Hanno recitato i loro versi, a tema libero, Pietro Vizzini, Jolanda Sgarlata, Dora Saporita, Francesca Luzzio, Francesco Ferrante, Cristina Adragna, Rosario Riccobono, Saro Barracato, Palma Civello, Antonella Garofalo, Salvo Vitale e Filippo Grillo, che ha letto una sua frase a corredo di un monumento a Danilo Dolci, sul quale sta lavorando. Nei loro versi i poeti hanno affrontato i vari momenti dell’esistenza, dall’amore, al dolore, alla condizione dell’uomo nell’attuale momento storico, al bisogno di intendere la vita come costante spinta al rinnovo, verso l’obiettivo di un nuovo mondo, di cui rendersi protagonisti. Anche i drammi che attualmente caratterizzano l’umanità, dai migranti, alle guerre, al femminicidio, hanno caratterizzato l’identità di molti versi e la considerazione che oggi la poesia può avere un futuro, proprio se è capace di uscire da un asfittico individualismo e di proiettarsi nel presente con i suoi drammi e i suoi momenti positivi.

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Salvo Vitale

Salvo Vitale è stato un compagno di lotte di Peppino Impastato, con il quale ha condiviso un percorso politico e di impegno sociale che ha portato entrambi ad opporsi a Cosa Nostra, nella Cinisi governata da Tano Badalamenti, il boss legato alla Cupola guidata negli anni Settanta da Stefano Bontate.

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