Categories: Cronaca

Un Natale povero e disattento ai valori spirituali? Solo apparentemente

Leggi l'articolo completo
Il caldo segreto dell’Amore cristiano

Il Natale di questo anno non vi è dubbio che sia stato trasformato dal Covid-19, che ha creato paure ed incertezze, così devastanti e disarmanti, negli esseri umani, da determinare una sorta di alienazione dell’anima, ossia una sorta di incapacità di gioire del ricordo della nascita di Gesù e del dono della Speranza e della gioia di essere amati di cui, con la sua venuta al mondo, ha omaggiato gli esseri umani.

Sembra primeggiare, terrorizzando, la paura della perdita dei beni materiali, quelli necessari per sopravvivere, non certo per essere benestanti. Un malessere generalizzato sembra avere il sopravvento sui sentimenti della religiosità e della serenità spirituale, che reca sempre con sé la festa natalizia.

Primeggia la solitudine per evitare di contagiarsi. Molti, difatti, hanno scelto la solitudine per non danneggiare le persone a cui vogliono bene. Ma solo in apparenza.

Perché vive un anelito, seppur avvolto nelle pieghe più profonde dell’anima. Tale anelito è  quello di veder vivere il miracolo della potenza di Gesù rispetto al male che attanaglia l’umanità, che sconfiggerà la pandemia e restituirà la salute all’essere umano, affinché possa realizzare il suo progetto di vita e di amore.

Gesù sa accogliere la nostra tristezza e trasformarla in gioia. Gioia per la rinascita!

La rinascita sarà non solo materiale, ma anche spirituale perché un uomo nuovo sarà quello che sorgerà dalle ceneri della sofferenza della pandemia.

Il silenzio di questo Natale diventerà canto di gioia e di vita ritrovata, di operosità ed impegno per dirigerci sempre più verso il vero Natale che l’essere umano merita.

Ed è certo che una preghiera, anche se non recitata, alberga nei nostri animi e raggiunge il cuore di Gesù, che non ci lascerà soli, come la storia umana  attesta ogniqualvolta si è verificata una tragedia universale, ma ci condurrà oltre il deserto della sofferenza e della schiavitù per diventare uomini sempre più veri e migliori, che sapranno ritrovare una nuova e ricca relazione umana, in cui l’altro è fratello amato e fratello che ama. Così nessuno rimarrà più ai bordi della vita e parteciperà da protagonista alle sue manifestazioni più vitali, colme di felicità e di benessere materiale e spirituale, da cui nessuno sarà più escluso. Sarà il vero Natale dell’uomo nuovo dopo la pandemia. Il Natale che l’essere umano merita di dover vivere!

[team title=”di Biagio Maimone” subtitle=][/team]

Leggi l'articolo completo
Redazione

Recent Posts

Realtà e fiction nel film “I cento passi”

Uscito nel settembre del 2000, ha 24 anni ma non li dimostra.” I cento passi”  ha…

4 giorni ago

Dioniso, il dio del Mediterraneo

Caratteristiche Si pensa che il dio sia originario della Tracia, ma tracce di elementi dionisiaci…

4 settimane ago

Dopo la pausa estiva riprendono gli incontri di poesia, ospitati a Telejato

Dopo una lunga pausa ha ripreso la sua attività il gruppo di poeti che per…

1 mese ago

Sulla stupidità

Definizioni La stupidità è una variabile intimamente connessa con la personalità di ogni soggetto umano:…

1 mese ago

Non solo Danilo

Molto si è parlato di Danilo Dolci quest’anno, nel centenario della sua nascita. Nessuno ha invece…

2 mesi ago

Peppino e Mauro: due storie parallele

Mauro ci manca da 36 anni, Peppino da 46. Si incontrarono nel ’74, Peppino interruppe…

2 mesi ago