«Sono senza terapia perché Regione e Asl non riescono ad acquistare il farmaco»

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Abruzzo, Asl Lanciano Vasto Chieti: drammatica denuncia di una cittadina, da oltre vent’anni affetta da sclerosi multipla e artrite psoriasica.

È mancante, non si trova, è carente, non è reperibile. Sono tra le frasi che ormai da troppo tempo tanti cittadini si sentono rivolgere nelle farmacie. Una frase sempre più diffusa, sempre più a scandire la quotidianità. Parole dietro cui si celano drammi, travagli, sofferenze, dolore, calvari di chi vive in prima persona (o un proprio familiare) una malattia grave.

L’Agenzia Italiana del Farmaco mesi fa rese noto che sono oltre 3500 i farmaci salvavita, preziosi ed indispensabili per le vite di milioni di pazienti, carenti, molto spesso totalmente introvabili. Tra questi il Creon, necessario per i malati pancreatici (a partire da chi lotta contro un cancro). Ma l’elenco è immenso di malattie gravi le cui terapie sono a rischio per la carenza di farmaci.

Nei giorni scorsi abbiamo raccontato le ultime decisioni della Direzione Sanità della Regione Abruzzo sulla fornitura tramite farmacie ospedaliere degli analoghi del Creon. È rimasto l’iter autorizzativo emergenziale imposto per la carenza di questo farmaco ma vengono distribuiti analoghi, nella Asl Lanciano Vasto Chieti i pazienti si sono visti consegnare il pancreote che dal 15 marzo viene distribuito in Piemonte. In provincia di Chieti, invece, la distribuzione avviene dal mese scorso.

«Non voglio morire per la mancanza di un farmaco salvavita» è il drammatico grido d’aiuto di una cittadina della provincia di Chieti raccolto dalla deputata Daniela Torto del Movimento 5 Stelle, che ha presentato con il collega Andrea Quartini (deputato sempre dei 5 Stelle) una interrogazione parlamentare, che abbiamo riportato in un articolo l’8 marzo scorso. Quasi tre mesi dopo un nuovo grido d’aiuto, una drammatica denuncia è giunta da un’altra cittadina della provincia di Chieti: «Da oltre vent’anni sono affetta da sclerosi multipla e artrite psoriasica con riconoscimento di invalidità. Dopo centinaia di visite e viaggi della speranza ho trovato una soluzione presso l’Arciospedale di Reggio Emilia» la sua testimonianza inviata anche alla stampa locale.

«Negli ultimi mesi, essendo io una “malata fuori Regione”, riscontro varie difficoltà nel reperire un farmaco – prosegue la testimonianza di questa cittadina – nonostante abbia un piano terapeutico regolare. Attualmente sono senza terapia in quanto la Regione Abruzzo, la Asl Lanciano Vasto Chieti non riescono ad acquistare il mio farmaco e quello di altri pazienti nella mia stessa situazione pare per mancanza di fondi».

«Trovo indegno un episodio così grave. Noi malati abbiamo il diritto di essere curati e soprattutto abbiamo il diritto ad avere una vita degna. La nostra vita e salute valgono quanto quelle di altre persone – si legge nella testimonianza drammatica ed indignata – arrivare nella farmacia dell’ospedale e sentirmi dalle dottoresse, anch’esse mortificate, che non hanno stanziato fondi per l’acquisto, mi sento sconfitta per questo, ti fanno sentire come se tu non valessi nulla».

«Ogni cosa riguardante la nostra salute di pazienti in questa regione è sempre un problema. Una risonanza magnetica, un’ecografia di controllo o qualsiasi altra visita diventa un patimento. Non ci sono calendari, non è possibile, non si può. Eppure anche noi malati paghiamo le tasse. Non è stata una nostra scelta essere malati» la conclusione della testimonianza.

 

Fonte: https://www.wordnews.it/sono-senza-terapia-perche-regione-e-asl-non-riescono-ad-acquistare-il-farmaco

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Alessio Di Florio

Militante comunista libertario e attivista eco-pacifista, collaboratore di Wordnews.it e referente abruzzese dell’Associazione Antimafie Rita Atria e di PeaceLink, Telematica per la Pace. Collabora con Pressenza, Giustizia.info, QcodeMagazine, Comune-Info e altri siti web. Autore di articoli, dossier e approfondimenti sulle mafie in Abruzzo, a partire da mercato degli stupefacenti, ciclo dei rifiuti e "rotta adriatica" del clan dei Casalesi, ciclo del cemento, post terremoto a L'Aquila, e sui loro violenti tentativi di dominio territoriale da anni con attentati, intimidazioni, incendi, bombe con cui le mafie mandano messaggi e tentano di "marcare" la propria presenza in alcune zone, neofascismo, diritti civili, denunce ambientali tra cui tutela coste, speculazione edilizia, rischio industriale e direttive Seveso.

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