Silvana Saguto è sospesa dalle funzioni e dallo stipendio

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Il Csm ha sospeso dalle funzioni e dallo stipendio Silvana Saguto, l’ex presidente delle Misure di prevenzione del tribunale di Palermo, indagata per corruzione, abuso d’ufficio e riciclaggio dalla Procura di Caltanissetta. In realtà, la procedura prevede che il magistrato incassi un assegno di mantenimento pari ai 2/3 della precedente retribuzione.

La Sezione disciplinare di Palazzo dei marescialli ha così accolto la richiesta del ministro della Giustizia e del procuratore generale della Cassazione. Si tratta di una sospensione cautelare, in attesa che si completi l’iter del procedimento disciplinare. Dalla “gravità” delle condotte contestate all’ex presidente delle Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, deriva, secondo il Csm, “una perdita di prestigio irrimediabile”. Il giudizio è contenuto nelle motivazioni scritte dalla sezione disciplinare. Il magistrato ha compiuto un “abuso” delle sue funzioni “a profitto proprio e della propria famiglia”. “E il danno e’ tanto maggiore”, considerato che tutto ciò ” si e’ verificato in un ufficio storicamente impegnato nella lotta alla criminalità organizzata e proprio per questa ragione considerato nel Paese un simbolo e un punto di riferimento della legalità”.

A nulla, in questa fase, è servita la difesa del magistrato che era stata ascoltata dal Consiglio superiore della magistratura. “Non ha mai intascato un euro e gli accertamenti bancari lo provano”, aveva detto il suo legale, l’avvocato Giulia Bongiorno, bollando le accuse come “umilianti e basate su errori macroscopici”.

Secondo il ministro Orlando, la Saguto ha fatto “un uso distorto” della sue funzioni per “interessi privati”, “peraltro in un contesto che inevitabilmente investe, per la sede in cui i fatti sono maturati, la credibilità stessa della risposta delle istituzioni al fenomeno mafioso”. Ed ancora: i fatti contestati all’ex presidente per la loro “oggettiva gravità”, determinano “l’incompatibilità” con l’esercizio delle funzioni giudiziarie. E la credibilità della lotta alla mafia è in pericolo per la “centralità del ruolo che le misure di prevenzione patrimoniale assumono nelle strategie di repressione e contrasto”.

Sono sei gli illeciti disciplinari che il ministro della Giustizia contesta al giudice, a cominciare dalla violazione dei doveri di imparzialità e correttezza. E ruotano tutti sulla nomina e la liquidazione dei compensi ad amministratori giudiziari “in cambio di incarichi o consulenze assegnate a componenti del nucleo familiare del magistrato da amministratori nominati in occasione di procedure di prevenzione disposte da tribunali diversi da quello di Palermo”. A carico del magistrato “sono ancora in corso accertamenti”, si leggeva nell’atto d’accusa ministeriale, su “ulteriori profili rilevanti in sede penale”. “Indipendentemente” dal loro esito, “le verifiche sin qui condotte – scriveva il ministro – riscontrano l’esistenza di gravi irregolarità nella gestione delle procedure di conferimento degli incarichi e di liquidazione dei compensi degli amministratori giudiziari, anche sotto il profilo degli adempimenti di carattere amministrativo”.

Il riferimento è all’atto giudiziario che, come è emerso dalle intercettazioni, Saguto ha scritto “sotto dettatura” del professore Carmelo Provenzano. Provenzano, che è ricercatore all’Università Kore di Enna, veniva citato anche in un altro passaggio dell’incolpazione: sarebbe stato lui a scrivere la tesi per la laurea in legge del figlio di Saguto, Emanuele Caramma, dopo averlo aiutato in precedenza nel superamento di un esame. Tra gli “ingiusti favori” che il giudice Saguto – secondo Orlando – avrebbe ottenuto dall’amministratore giudiziario di un’impresa, ci sono anche “derrate alimentari”.

C’è poi il capitolo dell’avvocato Walter Virga, “nominato amministratore nella procedura relativa alla Nuova Sport Car Spa e autorizzato a rivestire la carica di componente del Consiglio di amministrazione in numerose società” che “assumeva quale collaboratrice del proprio studio professionale la dottoressa Mariangela Pantò, legata sentimentalmente al figlio della dottoressa Saguto”. Ci sono anche altre due accuse: aver “divulgato notizie riservate” (si tratta del contenuto di una nota con cui un amministratore giudiziario chiedeva di revocare il proprio coadiutore); e aver “sottoscritto decreti di liquidazione di onorari agli amministratori giudiziari privi di motivazione”.

Tratto da livesicilia.it

 

7 Commenti
  1. walter dorian dice

    Percepira’ i 2/3 della retribuzione ??? ma questa doveva essere si sospesa come da prassi e tolto anche lo stipendio in virtù delle PORCHERIE che ha fatto…. ma tanto siamo in Italia e la casta è casta!!!!!

  2. Salvatore dice

    Se sei sospettato di avere avuto a che fare con la mafia, perdi il 100%, se ti chiami Saguto perdi solo il 33%. Come disse George Orwell: “La legge è uguale per tutti, ma per qualcuno è più uguale”.

  3. Gianfranco Becchina dice

    Davvero strano: fra i tanti commenti, nemmeno l’ombra di una sia pur minuscola presa di posizione da parte di alcuni magistrati che non perdono occasione per pontificare, dai
    primi microfoni che loro capitano a tiro, contro il malcostume e le colpe degli altri.
    Nessuno che, con l’occasione, auspichi un nuovo corso per una giustizia più trasparente. Cominciando col promuovere il lavaggio dei panni sporchi della categoria alla luce del sole.
    E in tempi eccezionalmente e doverosamente più rapidi di quelli in uso .

  4. Mauri dice

    Gli viene dato un assegno mensile di 2/3. Vergogna con tutto quello che ha rubato stipendio compreso ancora viene tutelata. Che magistratura di mer…da e italia di fan…go

  5. Luigi dice

    Vedi caro Gianfranco, il problema di fondo e che quello che dici tu purtroppo è ormai utopico, come si può sperare in una magistratura più giusta , se quando succede una cosa di questa (un vero e proprio terremoto giuridico) , la stessa bacchetta sulle mani un suo collega piuttosto che sbatterli tutti in galera e buttare le chiavi, come fanno con noi comuni cittadini.. E’ la cosa più grave e che le testate nazionali ne parlano pochissimo.. ma secondo te è normale che ci fracassano i coglioni con servizi giornalieri sugli impiegati comunali di Sanremo che timbravano i cartellini e si facevano i cazzi loro, è questi che hanno rubato Milioni di Euro, rovinate centinaia e centinaia di famiglie, abusato del loro potere, insultato figli di Martiri della patria, stanno li a prendersi i 2/3 dello stipendio?!?!? o conservare gli incarichi? Per legge , i comuni cittadini dovrebbero finire dietro le sbarre in modo cautelare , solo se viene meno uno di questi 3 principi, pericolo di fuga, inquinamento prove e possibile reiterazione dei fatti.. ebbene ho visto gente con niente di tutto ciò finire in galera , è questi qua.. che ancora tengono in mano molti incarichi (quindi è facilissimo modificare far scomparire carte) sono ancora a piede libero?!?!? ma quanto meno dovevano immediatamente revocargli tutti gli incarichi.. invece nulla… vedrai finirà tutto a farsa….. la signora verrà reintegrata magari in qualche procura remota della sicilia, posteggiata li.. ogni tanto quando se ne andrà in vacanza, magari a curacao o a St. Martin , si godrà da signora i soldi che ha rubato a noi poveri coglioni.. e ci prenderà tutti per fessi per l’ennesima volta.

  6. Gianfranco Becchina dice

    Caro Luigi, non è questione di come andrà a finire o meno; dobbiamo in ogni caso ammettere che la magistratura inquirente, titolare dell’istruttoria, non sembra che stia adoperando il guanto di velluto. Tutt’altra cosa è avvenuta nel CSM che ci lascia di stucco e va totalmente nella tua direzione: i privilegi castali sono venuti allo scoperto senza ritegno. Ma il mio commento andava visto sotto l’aspetto provocatorio e te lo chiarisco: dato per scontato che l’obbligo di riservatezza vincola i titolari dell’inchiesta, quantomeno il procuratore generale di Palermo, che titolare del procedimento non pare che sia, qualcosa ci potrebbe dire sulla scandalosa questione, fosse solo a livello di commento. Proprio lui che non si risparmia nel concedere interviste e nel presenziare ripetutamente a dibattiti sul malaffare politico e mafioso. E’ ammutolito di colpo? Eppure, si può dire che tutto il fango si è accumulato sotto i suoi occhi.

  7. Luigi dice

    Concordo, purtroppo il mio punto di vista molto soggettivo, da persona che ha vissuto e sta ancora vivendo quest’incubo, mi portava a sperare che le conseguenze dell’operato della Signora Saguto , fossero piú rapide e più profonde, e che quantomeno se ne parlasse di più, per la prima ho speranza che la magistratura faccia il suo dovere, nella seconda aimè credo poco, tutti si nascondono e nessuno vuole commentare perchè tutti sanno che buttare benzina su un fuoco che potrebbe investire casa tua non è saggio..

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