I giornali non hanno fatto molto caso alle sanzioni economiche comminate dal tribunale di Caltanissetta, in primo grado, a tutta la “banda Saguto”. Si tratta di somme stratosferiche, alle quali è seguito anche il sequestro dei beni e una provvisionale, concessa dal tribunale alle parti lese. La sentenza circostanzia le somme:
Al Ministero degli Interni:
Silvana Saguto, per vari capi d’imputazione, un totale di € 126.206
Cappellano Seminara, € 115.706
Nicola Santangelo, € 132.800
Lorenzo Caramma, € 108.556
Calogera Manta, € 58.000
Maria Ingrao, € 58.000
Carmelo Provenzano, € 15.000
Roberto Di Maria, € 1.800
Segue la condanna di Silvana Saguto, Gaetano Cappellano Seminara, Carmelo Provenzano, Lorenzo Caramma, Walter Virga, Roberto Nicola Santangelo, Francesca Cannizzo, Rosolino Nasca, Calogera Manta, Maria Ingrao e Roberto Di Maria al risarcimento dei danni patrimoniali, da liquidarsi in separata sede in relazione ai capi per i quali vi è la condanna penale, nei confronti delle parti civili, che sono il Ministero della giustizia, l’agenzia Nazionale per la destinazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata, le amministrazioni giudiziarie cava Buttitta, Acanto Giuseppe, Ingrassia Giuseppe, Vetrano Salvatore.
Inoltre Saguto, Provenzano e Santangelo liquideranno in separata sede i danni provocati alla Elgas, ad Anna Rita Pedone, a Francesco Raspanti, alla Rebuc srl, alla Motoroil: a costoro viene assegnata una provvisionale di 30 mila euro
Ancor più pesante il risarcimento dei danni patrimoniali, in separata sede:
in favore della Presidenza del Consiglio dei Ministri:
in favore della Regione Siciliana, per i capi di imputazione per cui vi è condanna:
in favore del Comune di Palermo:
in favore della Libera Università degli Studi di Enna Kore:
– Silvana Saguto in favore di Rappa Filippo, di Rappa Gabriele, di Rappa Vincenzo Corrado, 25.000 euro ciascuno
Nella condanna è previsto il pagamento, da parte degli imputati, delle provvisionali e degli interessi compensativi a decorrere dalla data di consumazione dei singoli reati. La condanna si estende al risarcimento delle spese processuali sostenute dalle parti civili per 16.344 euro, oltre il rimborso forfettario per spese generali, al 15%: al Comune di Palermo vengono liquidati 6.810 euro, alle imprese del gruppo Rappa 17.706, più una serie di pagamenti di spese processuali di 6.810 alle altre parti civili.
Nella sentenza sono anche elencate queste confische:
Facendo una sommaria addizione di tutte le somme la Saguto dovrebbe risarcire circa 1.340.000 euro, alle quali sono da aggiungere le spese processuali, e 333 mila euro il marito Lorenzo Caramma, per una stima complessiva di circa 2 milioni di euro; Cappellano Seminara riceve un danno complessivo di 1.308.000 euro, più le spese processuali, il prof. Provenzano dovrebbe sborsare 302 mila euro, alle quali si aggiungono le 165 mila della moglie Maria Ingrao, per un totale di 467 mila euro, oltre le spese processuali. Non meno pesanti i pagamenti da parte dell’amministratore Nicola Santangelo, che in questa vicenda risulta uno dei più penalizzati e che pagherà 291 mila euro, più le spese processuali, e quelli dell’ex prefetto Francesca Cannizzo, che si ferma a 165 mila euro.
Se fosse vero si potrebbe davvero dire che tutta questa gente, che si è divertita ad aggredire i patrimoni degli altri e sguazzarci dentro in nome dello stato, viene colpita al cuore nei propri interessi economici, così come aveva fatto con le sue vittime.
Pubblicato su antimafiaduemila.com
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