Il colpevole non ha ancora nome né volto: magari si scoprirà che sono più di uno e poi si risalirà ovviamente ai lavori mai fatti, ai sistemi obsoleti, alle mille iniziative mai approdate. Ma ci basterà sapere i nomi e i cognomi dei responsabili? Ci basterà sapere le responsabilità primarie e secondarie? Ci basterà conoscere gli errori commessi e perseguirli? Certo dobbiamo farlo, e questa tragedia non può passare sotto ai nostri occhi senza che chi ha peccato di ingenuità o negligenza o di tutte e due le cose insieme, paghino pesantemente, insieme a quanti hanno ignorato il degrado e le mille tragedie solo sfiorate fino ad oggi. In uno stato di diritto e civile come dovrebbe essere la nostra Italia non basta solo dire che la giustizia e la magistratura faranno il loro corso, occorre soprattutto la condivisione, la vicinanza. È necessario stare accanto e vicino ad ogni singolo sopravvissuto. Il presidente Mattarella ha infatti incontrato a Bari i parenti delle vittime e i feriti, una visita istituzionale che non toglie e non può placare il dolore per questa immane tragedia. Tanti sono gli interrogativi che vengono fuori dopo questa strage: come sono stati utilizzati i fondi europei stanziati per il raddoppio della linea Bari-Barletta? Perché i lavori hanno accumulato così tanto ritardo? I sistemi di sicurezza sono adeguati? Tutte domande che richiedono una risposta chiara, perché non è pensabile che le responsabilità di un simile disastro possano essere addebitate soltanto ad un errore umano.
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