Scandalo Saguto, comune di Palermo chiede di costituirsi parte civile. Procura si oppone

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Il comune di Palermo chiede di costituirsi parte civile nel processo che vede tra gli imputati anche Silvana Saguto, ex presidente della sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo, ma la Procura si oppone.

Il Comune di Palermo ha chiesto di costituirsi parte civile nell’udienza preliminare che vede al centro le presunte irregolarità nella gestione dei beni sequestrati alla mafia e nell’assegnazione degli incarichi di amministrazione giudiziaria da parte della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo all’epoca in cui era presieduta da Silvana Saguto, anche lei imputata insieme ad altre 17 persone. Ma la Procura di Caltanissetta si è opposta alla richiesta avanzata dal legale del Comune di Palermo, l’avvocato Giovanni Airò Farulla. Quest’ultimo ha motivato la richiesta sostenendo che l’ente avrebbe subito un danno patrimoniale in quanto diversi beni ricadono nel territorio comunale, ma per i magistrati nisseni il Comune non ha titolo a entrare in giudizio in quanto non ci sono i presupposti per considerarlo parte offesa. Il gup Marcello Testaquatra, che sta celebrando l’udienza preliminare, deciderà nell’udienza fissata per lunedì prossimo. Gli imputati rispondono a vario titolo di associazione a delinquere, corruzione, abuso d’ufficio, truffa e falso.

I difensori dei 18 imputati nell’udienza preliminare del caso Saguto – accusati a vario titolo di associazione a delinquere, corruzione, abuso d’ufficio, truffa e falso – si sono opposti alla costituzione di parte civile di alcune amministrazioni giudiziarie – che avevano avanzato tale richiesta lo scorso 22 giugno – in quanto non sono assistite dell’Avvocatura dello Stato. I legali hanno motivato l’opposizione sottolineando che le amministrazioni giudiziarie possono costituirsi parte civile per conto proprio solo se l’Avvocato generale dello Stato esprime parere contrario al patrocinio. Inoltre gli avvocati Giuseppe Dacquì e Carmelo Peluso si sono opposti alle richieste di costituzione di parte civile del ministero dell’Interno e del Ministero della Giustizia, in quanto non rappresenterebbero gli interessi della collettività, visto che, secondo i due componenti del collegio di difesa, l’unico rappresentante dell’interesse della collettività è la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il gup Marcello Testaquatra comunicherà le proprie decisioni nell’udienza fissata per lunedì prossimo.

ANSA

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