Sant’Orioles e il diavolo Maniaci. La replica di Telejato all’articolo di Giacomo Di Girolamo
Sant’Orioles e il diavolo Maniaci
Riccardo Orioles, direttore della testata giornalistica di Telejato, ha scritto una nota confronti del giornalista Giacomo Di Girolamo, che, volendo dire la sua nei confronti del servizio della CNN su Pino Maniaci, ripete le osservazioni di Felice Cavallaro e lo definisce un servizio “surreale”, che dà l’immagine di un’antimafia da Far west. Giacomo Di Girolamo è il giornalista che ha scritto il libro “Contro l’antimafia”, nel quale, nella sua smania di denuncia delle disfunzioni dell’antimafia, fa di tutta l’erba un fascio e finisce col dire che tutta l’antimafia fa schifo, perché è formale o si è trasformata in affare economico. La conclusione a cui arriva è che Matteo Messina Denaro, al quale manda quotidianamente un messaggio, ha vinto. Invece noi siamo convinti che esiste un’antimafia da operetta, e un’antimafia che quotidianamente fa il suo onesto lavoro di lotta e d’impegno per avere una Sicilia diversa.
Matteo non ha vinto, anzi, grazie all’impegno della società civile, degli inquirenti e dei magistrati, si trova oggi col culo per terra ed è alle corde. Nel suo articolo Di Girolamo sostiene che “In realtà Maniaci è un personaggio complesso, dalle mille sfaccettature, e anche il suo giornalismo – che nella zona di Partinico ha avuto sicuramente grandi meriti – non è tanto di inchiesta, quanto piuttosto di denuncia (a volte anche una denuncia sopra le righe, concentrati più sui toni che sui contenuti), a cominciare dalle vicende che lo hanno esposto sul fronte della cattiva gestione dei beni sequestrati alla mafia”. Solo per amor del vero ci permettiamo di dire che quella sui beni sequestrati, è una delle tante inchieste, che non sono solo denunce, che abbiamo condotto da anni, ascoltando testimonianze e raccogliendo elementi molto diversi da quelli che ci sono stati propinati dai giornali e dalle informazioni “ufficiali”. Non facciamo solo denunce, ma anche se si trattasse solo di quelle, per fare denunce occorrono elementi che si raccolgono attraverso le inchieste. E siamo sempre là, pretendere di parlare di Telejato e di Pino Maniaci, di sapere tutto ed emettere giudizi e sentenze, senza informarsi di tutto quello che giornalmente viene messo in onda da questa televisione, diversamente da quanto invece hanno fatto i giornalisti della CNN, soffermandosi per diversi giorni presso questa emittente.
Ecco il testo di Riccardo Orioles
Sant’Orioles e il diavolo Maniaci
Giacomo Di Girolamo, un buon collega che ultimamente si è riciclato come “nemico dell’antimafia”, dando alcune lezioni di giornalismo [QUI l’articolo] alla CNN, utilizza Pino Maniaci come esempio di giornalismo “cattivo”, e il sottoscritto come esempio “buono”. Tralascia però di dire al lettore che il buonissimo e quasi santo Orioles è il direttore responsabile del cattivissimo e diabolico Maniaci: di cui dunque evidentemente condivide i contenuti essenziali. Non credo che Di Girolamo abbia volutamente censurato questa notizia (che nel contesto è essenziale) a fini di propaganda; si sarà trattato di una svista. Bisogna però che in avvenire la lotta contro l’antimafia si faccia con più attenzione, altrimenti il lettore rischia di essere indotto a riflettere e magari – horribile dictu – di diventare antimafioso.
Cara redazione di Telejato, nell’augurarvi buon anno, mi piacerebbe raccontarvi una storia che inizia così: “Hasta l’antimafia siempre!”. Questa frase la si può trovare a pagina 41 del libro di Giacomo Di Girolamo: “Contro l’antimafia”, uscito nel 2016 (fine di febbraio per essere precisi) per la casa editrice ilSaggiatore. La stessa frase: “Hasta l’antimafia siempre!” la si può trovare a pagina 42 del mio libro: “Frammenti di un discorso antimafioso”, in circolazione da settembre 2015, cioè circa 5 mesi prima di quell’altro. Il ragionamento che si fa è molto simile: le magliette antimafia, le icone, Che Guevara e in conclusione quella frase ad effetto. Sicuramente sono stato vittima delle coincidenze. E di “vittime” si parla anche nel libro di Giacomo Di Girolamo, a pagina 129: “Ci sono vittime di serie A. Vittime di serie B. Biografie illustri e vittime che non si ricordano”. Guardacaso anche a pagina 94 del mio libro se ne parla: “Più facile arrivare all’unificazione dei corpi di polizia che all’omogeneità di trattamento per le vittime di mafia. Ci sono quelle di serie A, di serie B e persino quelle che giocano in terza categoria con le pezze al culo”. Sicuramente un’altra coincidenza. Del resto l’argomento è lo stesso, anche se il percorso, il tono e il senso dei due volumi differiscono totalmente. Finora non ho mai voluto parlare di queste coincidenze, frutto della casualità. Perché lo faccio adesso allora? Non lo so, forse per un caso. Del resto, è possibile che anche il fatto che Riccardo Orioles sia il direttore della vostra testata sia una semplice coincidenza, un frutto del caso. Ci sarebbe da scriverci un libro: “Contro le coincidenze”. Un caro saluto
Gianpiero Caldarella