Rete degli studenti Medi di Siracusa: “mancanza di fondi? Si risparmia sui diritti”
Apprendiamo da pochi giorni della sospensione del servizio ASACOM agli studenti con disabilità nelle scuole siracusane.
La causa sarebbe da additare alla mancanza di erogazione fondi da parte della Regione. Sembra davvero assurda una manovra del genere all’interno di uno Stato che si dice sviluppato e civilizzato, uno Stato governato formalmente dalla sinistra, uno Stato che dovrebbe puntare sui diritti e non risparmiarci. Eppure i dati dimostrano il contrario. Da quanti anni a farne le spese sono i più deboli? Da quanti anni si agisce con i tagli all’istruzione, unica miccia di speranza per un futuro migliore di questo?
“Non è possibile negare un diritto così importante come l’istruzione a centinaia di ragazzi con disabilità.” – dichiara Marco Blandini, coordinatore della Rete degli Studenti Medi Siracusa. “Dobbiamo lottare ogni anno con un’amministrazione completamente cieca e sorda nei confronti dei reali bisogni degli studenti. Ci arrivano pochissime centinaia di euro da impiegare sui servizi per gli studenti H, e non sono mai abbastanza per garantire loro un’istruzione dignitosa. Gli istituti sono ogni giorno costretti a sentire su di loro il peso di una grande responsabilità che è il tema dell’inclusione, ma senza alcun supporto è a dir poco impossibile”.
Infatti quest’ultima notizia è soltanto una goccia che sta già facendo traboccare quel vaso pieno di indifferenza e cinismo.
“Così non si può più andare avanti” – dichiara Flavio Lombardo, coordinatore della Rete degli Studenti Medi Sicilia – “pretendiamo subito una risposta da parte della Regione, che dovrà darci delle serie spiegazioni per un’azione così vergognosa. Noi difenderemo come sempre e fino alla fine tutti gli studenti che abitano le nostre scuole. Saremo accanto a loro in questa lotta e denunceremo con loro questo atto che danneggia i più deboli e di conseguenza tutta la società.”
“Non è questa la scuola che vogliamo, in questo modo non può dirsi accessibile e aperta a tutti, diventa altro. In un momento in cui sono le classi meno abbienti a dover sopportare il peso enorme di una crisi che da economica si sta facendo sociale, non possiamo accettare anche questa azione che farebbe diventare la scuola fortemente elitaria” – conclude Blandini,.
“Saremo pronti a scendere in piazza se non si risolverà tutto in tempi celeri”, finisce Lombardo.