Ore 11.30 del mattino, mercoledì 7 gennaio. Due uomini armati entrano nella redazione parigina della rivista satirica “Charlie hebdo” e aprono il fuoco. Dodici morti, nel nome di Allah e di Al Queda, dice una superstite. Commozione, paura, rabbia. Si parla di un “salto di qualità del terrorismo in Europa”, altri richiamano lo scontro di civiltà di Hungtinton e altri ancora pregano di non confondere Islam e fondamentalismo religioso. Lupi solitari che agiscono per ammirazione dello stato islamico o legati a organizzazioni più diffuse? Bisogna aver paura di altri attacchi? Charlie Hebdo era già stato minacciato numerose volte dagli estremisti islamici, per le vignette satiriche che colpivano indiscriminatamente cristiani, musulmani, e Profeti: un attentato alla libertà di espressione che nient’altro faceva se non far riflettere tramite le risate. I giornali compiangono i colleghi assassinati e ribadiscono che la violenza propagandata dall’Isis verso il mondo dell’informazione, tramite le esecuzioni di numerosi giornalisti inglesi e americano non fermerà il loro dovere di informare, fare inchiesta, interviste, e disegnare. Anche vignette considerate irriverenti. Perché la libertà d’espressione è sacra.
Ma come al solito in Italia anche un attacco terroristico e omicida si trasforma in oggetto di campagna elettorale. E confonde clandestini, Stato Islamico, terrorismo, islam. Un grosso calderone che mescola tutto solo al fine di creare una cosa: paura. Gasparri, vicepresidente del Senato, chiama alle armi: basta ai barconi, basta pagare riscatti. Usiamo quei soldi per finanziare raid militari contro le “centrali del terrorismo”. Maroni che chiede la sospensione del trattato di Schengen e il solito Salvini che inneggia a bloccare l’invasione clandestina in corso. Onorevole Salvini, i due presunti terroristi islamici di Parigi parlavano perfettamente francese, erano francesi. I vari attentati degli ultimi mesi in territorio europeo sono stati compiuti da cittadini residenti, anche se appartenenti a minoranze etniche e religiose. Forse bisognerebbe impegnarsi di più nell’integrazione delle minoranze invece che sottolinearne le differenze e, riferendosi ai clandestini musulmani, smetterla di tacciarli come invasori. Non si è ancora visto un terrorista arrivato sui barconi che approdano a Lampedusa. Ma si sono visti numerosi europei, soprattutto di nazionalità francese, partiti per combattere la jiad in Siria. Perché, è la domanda. Nati e cresciuti in territorio europeo, hanno scelto liberamente la guerra “santa”. Corrotti dalla propaganda religiosa su internet, probabilmente; ma forse anche spinti da situazioni disagiate, di discriminazione, situazioni che hanno fomentato la loro rabbia e l’odio. Queste dinamiche sono pericolose: molto più dei clandestini e dei barconi. Anche Daniela Santanchè spinge nella direzione del segretario leghista, e chiede all’Italia di smetterla “di fare circolare ondate di clandestini e di rifugiati politici sul nostro territorio”. Salvini rincara “Se MASSACRO di #Parigi sarà confermato di matrice ISLAMICA, è chiaro che ormai abbiamo il nemico IN CASA. #StopInvasione, subito!”. Il consigliere comunale di Forza Italia a Milano Andrea Mascaretti chiede al ministro dell’Interno Alfano di impedire l’apertura di nuove moschee. A tutto ciò risponde il Viceministro degli affari esteri Pistelli, chiedendo di far attenzione alle parole, e di non confondere: “l’Islam è una grande religione, portatrice di cultura: il tumore maligno del califfato ed il suo fondamentalismo non è da confondere con l’Islam.”
Distinguere per non confondere, diceva il pacifista Danilo Dolci. È ciò che si chiede al mondo della politica, per non strumentalizzare attentati terroristici come quello di Parigi. Non è l’Islam che chiede di assassinare vignettisti, giornalisti, cittadini inermi, non è l’Islam che lancia parole d’odio verso il mondo e la cultura occidentale. Sono gli estremisti, fondamentalisti fomentati dall’odio e dalla rabbia, sentimenti spesso nati da situazioni di disagio e strumentalizzati attraverso un educazione estremista radicale. Anche in America, da mesi, numerosi esponenti repubblicani fanno campagna elettorale colpevolizzando il governo di Obama di non proteggere il popolo americano dai terroristi e chiedendo maggior controllo alle frontiere. La paura cresce, e si radicalizza. Ma il famoso “scontro delle civiltà” non nasce dal nulla, e può essere solo aiutato e spinto da questo terrorismo psicologico. Distinguiamo. Non confondiamo.
Uscito nel settembre del 2000, ha 24 anni ma non li dimostra.” I cento passi” ha…
Caratteristiche Si pensa che il dio sia originario della Tracia, ma tracce di elementi dionisiaci…
Dopo una lunga pausa ha ripreso la sua attività il gruppo di poeti che per…
Definizioni La stupidità è una variabile intimamente connessa con la personalità di ogni soggetto umano:…
Molto si è parlato di Danilo Dolci quest’anno, nel centenario della sua nascita. Nessuno ha invece…
Mauro ci manca da 36 anni, Peppino da 46. Si incontrarono nel ’74, Peppino interruppe…