Processo Maniaci, ex giudice Saguto dovrà testimoniare
Udienza prevista il 17 marzo prossimo. Citato anche il colonnello della Dia, Nasca
Sta andando verso la conclusione l’istruttoria dibattimentale del processo nei confronti del giornalista di Telejato, Pino Maniaci, da gennaio 2017 chiamato clamorosamente a rispondere di estorsione.
Ieri mattina si è celebrata una nuova udienza dove sono stati ascoltati, citati dalla difesa, i carabinieri Genco e Tumminia i quali hanno affermato di non essere al corrente di minacce ed estorsioni fatte dal direttore di Telejato, ma che, al contrario, le minacce erano fatte dai mafiosi della zona contro lo stesso Maniaci.
Nel corso del processo, però, è emerso anche altro: ovvero che l’ex giudice Silvana Saguto, quando ancora era Presidente del Tribunale Misure di Prevenzione, si sarebbe recata presso la caserma dei carabinieri di Partinico, prima che fosse resa nota la vicenda di Maniaci. In particolare il teste Tummina ha riferito che quando scoppiò il caso di Maniaci e della Saguto, “si commentò. Non mi ricordo se fu il maresciallo Ulivo o qualche altro collega della stazione, eravamo lì a commentare e disse “ah ecco perché è venuta la dott.ssa Saguto”. E successivamente, alla domanda sul se c’erano state altre occasioni per le quali l’ex Presidente era venuta in caserma, il teste ha risposto negativamente. Per quale motivo? Le sarà sicuramente chiesto alla prossima udienza del 17 marzo in quanto l’ex giudice, radiata dalla magistratura dopo il rinvio a giudizio nel processo sul cosiddetto ‘cerchio magico’ della sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, sarà chiamata a testimoniare.
A citare l’ex magistrato è sempre la difesa di Maniaci, rappresentata dagli avvocati Antonio Ingroia e Bartolo Parrino. Una richiesta accolta dal Tribunale. I due legali, a fine udienza hanno così commentato: “Quella di oggi è stata un’udienza importante. I due carabinieri hanno raccontato da un lato che Maniaci non ha mai fatto nessuna minaccia ed intimidazione ed invece ha subito minacce ed intimidazioni. Dall’altro è stato raccontato un episodio importante per noi, ovvero la visita della dottoressa Saguto alla Caserma dei carabinieri di Partinico nel periodo in cui lei era sotto indagine, e sappiamo dalle intercettazioni che lei voleva sollecitare le indagini contro Pino Maniaci. Una coincidenza che riteniamo inquietante”.
All’udienza di ieri è stato anche sentito un perito di parte, Francesco Di Gesù, in relazione al video che fu diffuso agli organi di informazione, in cui si mostrava Maniaci prendere dei soldi in mano dal sindaco di Borgetto De Luca, il quale ha parlato di anomalie. In effetti il consulente ha fatto riferimento prima di tutto ad una discrepanza che emerge dalla comparazione tra il video trasmesso dalle televisioni con il marchio Carabinieri e quello che è stato estratto dagli atti processuali, quindi l’originale: “Ritroviamo delle frasi che si trovano nel video integrale in una certa posizione, quando ci sono tre persone all’interno della stanza. Quelle frasi nel video fornito dai media le ritroviamo quando nella stanza ci sono solamente due persone”. E alla domanda dell’avvocato Ingroia su quale tipo di operazione possa essere stata fatta, Di Gesù ha risposto: “È possibile separare le tracce video dalla traccia audio. Non posso dire per quale motivo o come sia successo che c’è uno slittamento di audio. Però sicuramente l’audio di tre persone lo ritroviamo in un altro punto”.
Inoltre dalla perizia si rileva che nella versione integrale sembrerebbe essere presente anche una terza persona, che però “in quella dei media non esiste”, come ha affermato il consulente. In quella originale il terzo soggetto “sta qualche munito e ascolta la conversazione e poi esce dal campo e non sappiamo se esce dalla stanza”. In ogni caso dall’audio del video “si sente la porta che si apre quando lui entra in campo ma non si sente la porta che si chiude quando lui esce dal campo”, come ha chiarito Ingroia. E quindi è “ipotizzabile che sia rimasto nella stanza ma fuori dalla inquadratura. Quindi che abbia assistito a tutta la conversazione”.
Sempre per il 17 marzo è stato citato anche il colonnello Rosolino Nasca, anche lui sotto processo a Caltanissetta.
Fonte: antimafiaduemila.com – di AMDuemila