Continua lo stillicidio di udienze che interessano Pino Maniaci. Come sappiamo la Procura, rappresentata dal PM Amelia Luise, ha tirato fuori carpettoni di registrazioni chiedendone l’inserimento agli atti. La difesa di Maniaci, composta da Antonio Ingroia e da Bartolo Parrino ha deciso di accettare tale richiesta. Secondo gli avvocati difensori è proprio in quel voluminoso dossier di intercettazioni che si può facilmente dimostrare come non esistono importanti estremi penali, ma che si tratta di un morboso gossip quotidianamente attivato dai carabinieri di Partinico, con frasi di normale uso, in una chiave di lettura che aveva il solo obiettivo di demolire l’immagine del giornalista e di esibirne pubblicamente la mancanza di moralità. Ove fosse chiara tale finalità il resto diventa una conseguenza logica che prevarica gli aspetti penali o tende ad utilizzarli per portare avanti altre nascoste intenzioni che ci si augura possano venir fuori nelle varie fasi processuali. Intanto l’udienza proseguirà il 5 febbraio e nel corso di essa presterà giuramento il perito nominato dal tribunale per decrittare, entro 90 giorni, naturalmente suscettibili di rinvio, quanto intercettato dagli investigatori partinicesi.
Nel frattempo il pubblico ministero ha deciso di tirar fuori uno dei vari capi d’imputazione dei quali Maniaci dovrà rispondere: si tratta della denuncia per diffamazione fatta dall’allora Presidente del Consiglio Comunale di Borgetto Elisabetta Liparoto. Maniaci ha accusato tutta la delegazione del Consiglio Comunale di Borgetto di essere andata negli Stati Uniti e di avere avuto contatti con alcuni mafiosi. A sostenere il presunto reato dall’accusa sono stati chiamati come testi i signori Pirrera, Grippi, Simeone, Badalamenti e Morello, questi ultimi due come esponenti di Teleoccidente, chiamati a documentare l’evento.
Nel frattempo è in corso un’altra udienza che riguarda la Saguto e il 31 si aprirà l’altro processo contro Cappellano Seminara, che ha chiesto di essere giudicato con il rito abbreviato e che ha già presentato una corposa lista di testi a carico. Sembra che, a partire dai prossimi giorni, la Procura di Caltanissetta sarà invasa dai 100 testi dell’accusa, dai 280 testi indicati dalla Saguto e da quelli di Cappellano, oltre quelli dei vari imputati, ognuno dei quali ne ha indicato a bizzeffe. Insomma, mezza Palermo si sposterà a Caltanissetta. L’altra mezza rimarrà in sede.
In mezzo, così, tanto per mettere la torta sulla ciliegina, il 24 gennaio ci sarà un’altra udienza del processo intentato da Lo Voi nei confronti di Riccardo Orioles e di Salvo Vitale. Ce n’è abbastanza per intorbidare le acque e rendere sempre più difficile l’accertamento di un reato penale rispetto all’offensiva che la Procura di Palermo ha scatenato nei confronti di Telejato.
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