Leggo su Globalist questo ennesimo strano accostamento di Antonio Piccirello, che ha preso le distanze dalla sua famiglia di camorristi. Già qualcosa del genere era stata detta a proposito di Domenico Cimarosa, il nipote di Matteo Messina Denaro, che si è dissociato anche lui dal suo “pesante” parente. Nel fare certi paragoni andrei piano: pur apprezzando le scelte coraggiose di questi giovani, è il caso di puntualizzare che Peppino Impastato, rispetto a loro era ben diverso: era un “comunista”, era un intellettuale che aveva messo al servizio dei siciliani la sua vita e le sue idee per cambiare le regole ataviche della nostra società e costruire un mondo nuovo senza ingiustizie e ineguaglianze. Cosa che va ben al di là della pur dirompente rottura familiare operata da questi giovani, tra i quali non bisogna dimenticare anche Rita Atria. E fuori tema oserei aggiungere anche il piccolo Simone, il ragazzino di Torre Maura che con poche battute ha messo ko il truculento fascista di CasaPound che ancora oggi spadroneggia nel suo quartiere.
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