Ieri, sino al tardo pomeriggio, in contrada Spatafora, territorio di Partinico, con il coordinamento della Procura di Palermo, il gruppo di lavoro composto dall’Ufficio Circondariale marittimo di Terrasini, dalla Polizia Municipale del Comune di Partinico, Trappeto e Terrasini e dai tecnici dell’ARPA di Palermo, ha sottoposto a sequestro preventivo un’area di circa 800 mq utilizzata per il deposito di acque di vegetazione provenienti dalla lavorazione olearia. Si tratta dell’oleificio G.D.
Si è scoperto che l’oleificio era sprovvisto di autorizzazione al deposito degli scarti di lavorazione. Inoltre, è stata sottoposta a sequestro preventivo una cisterna utilizzata per lo stoccaggio temporaneo delle suddette acque che poi a mezzo di condutture venivano immesse nell’area dell’oleificio. Ulteriori controlli periodici saranno effettuati al fine di accertare illeciti sversamenti nel fiume Nocella e di riflesso nelle acque marine, facendo seguito alle denunce del sindaco di Terrasini e alle segnalazioni di altri sindaci dei comuni limitrofi, del Patto per la Salute e per l’ambiente e ai servizi di questa emittente.
Qualcosa si sta smuovendo, ma troppo poco sino ad adesso, se si considera che, sia nel caso di un oleificio di Partinico, cui è stata sequestrata un’area di stoccaggio, sia nel caso odierno, non si può parlare di sversamenti nel fiume Nocella, ma di violazione di norme ambientali su temi e su reati ambientali diversi.
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