Naturalmente ancora c’è tempo e sicuramente le nostre anticipazioni potranno rivelarsi approssimative, sbagliate, sballate. Di fatto facciamo un po’ di gossip e riportiamo alcuni di questi nomi sicuri che tutto può essere rimesso in discussione, nel gioco sottile delle candidature anticipate che vengono subito bruciate per dare luogo ad altre possibilità congelate e tirate fuori al momento opportuno.
Un principio sembra caratterizzare l’agone politico locale e non solo: apparentemente non ci sono più partiti, i tradizionali partiti tendono a sciogliersi o a nascondersi in liste civiche apparentemente senza bandiera o identità politica, ma sotto ci sono i soliti vecchi lupi che sperano così di aprire il consenso a un’area più vasta di cittadini “schifiati” dal vecchio modo di far politica.
La solita tecnica del Gattopardo, di cui in Sicilia siamo espertissimi.
Non c’è dubbio che tutti prometteranno il nuovo, una Partinico che si svegli, che sia animata da feste, iniziative artistiche e culturali, turismo, che valorizzi i suoi monumenti, le sue tradizioni, i suoi uomini di cultura, che riapra Palazzo Ramo, che abbia servizi sociali efficienti, che risvegli e renda più produttiva l’agricoltura, che aiuti i giovani a trovare lavoro, che dia assistenza agli anziani e ai portatori di handicap, ma soprattutto che metta al centro del programma la questione ambientale, dall’inquinamento dell’aria e delle coste alla razionalizzazione della raccolta dei rifiuti.
Per quanto riguarda i migranti, poiché si tratta di materia che scotta, nessuno se ne occuperà e continueremo a vederli gironzolare per il paese, a parcheggiarsi nei vari edifici messi a disposizione della prefettura da privati ed associazioni a 38 euro al giorno a testa, per gli adulti, 80 per i minori, o a sistemarsi alle porte dei supermercati per togliere di mano ai clienti la borsa della spesa o le bottiglie dell’acqua, in cambio di 50 centesimi, non di meno. Se un candidato a sindaco dovesse dire che bisogna farli lavorare in servizi di utilità pubblica, quantomeno per far guadagnare loro quello che costano alla comunità, ci sarebbe subito qualche altro pronto a gridare allo sfruttamento del lavoro. E comunque sembra già pronta una lista “Partinico città d’Africa”.
Queste le premesse e le parole. Andiamo a coloro che dovrebbero porle in atto:
Il candidato più accreditato è Gioacchino Albiolo. È il candidato gradito al sindaco uscente Lo Biundo, del quale è stato assessore e vice sindaco, dopo avere ricoperto la carica di Presidente del Consiglio e, nella passata legislatura quella di Consigliere comunale. È risultato già nelle due passate elezioni il candidato con il maggior numero di preferenze e, per quel che si dice in giro, sembra avere assolto i suoi ruoli istituzionali con dignità e con serietà.
Non meno quotato è Filippo Aiello, attuale presidente del Consiglio che si è adoperato per fare restare al suo posto il Consiglio Comunale, dopo le dimissioni del Sindaco. Anche Aiello ha attraversato un lungo percorso politico, ricoprendo anche incarichi di amministratore, ai tempi del sindaco Giordano. Nonostante la sua originaria identità di centro destra, la sua amicizia con il deputato regionale Cascio di simpatie alfaniane e i suoi trascorsi in Forza Italia, è una persona che non si è lasciata catturare dalle ideologie e dalle intolleranze che esse nascondono, dimostrando apertura culturale verso iniziative di vario tipo e di varia provenienza.
Si fa un gran parlare della prossima lista “Partinico città d’Europa”, la cui paternità è attribuita al prof. Mauro Nicolosi, docente del Liceo, e che al momento si è dotata di una sede, ha coagulato un gruppetto di “profughi”, anzi è meglio dire “uomini di buona volontà“ di provenienza diversa, ma non è andata oltre alcuni comunicati, qualcuno dei quali, come quello nei confronti di Pino Maniaci, del tutto fuori posto e senza un’attenta e corretta valutazione dei fatti e del ruolo dell’emittente. Il movimento ha già due blog che lo sponsorizzano, uno è quello di Michele col sombrero, l’altro quello del siculo Federico Orlando, e una serie di personaggi dei quali si fanno i nomi come possibili candidati, a cominciare dall’ex sindaco Giuseppino Di Trapani, che sembra stia vivendo una nuova giovinezza e ha reso la sala Gianì un posto vivo e frequentato, dove si praticano iniziative culturali.
Non conosciamo le intenzioni di Toti Costanzo, che, per quel che sappiamo aderisce a questo movimento e che, proprio per questo ha avuto questioni con i suoi compagni di Rifondazione, al punto da autosospendersi dal partito. Si fa anche il nome dell’attuale Preside del Liceo Chiara Gibilaro, già candidata alle passate comunali, che dovrebbe essere l’espressione ufficiale del PD, dilaniato tra renziani e antirenziani e che per tutta una serie di capacità e affinità potrebbe rinnovare i fasti dei tempi di Gigia Cannizzo. Comunque il dubbio è d’obbligo.
Sempre nell’ambito del centro sinistra da tempo si parla di Gianlivio Provenzano, già assessore della giunta Lo Biundo e del quale, ogni volta che se ne fa il nome ci si sente fare sempre la stessa battuta: “Ma unni o ghiri!!!!”. Tra la lista degli “europei” e il PD si aggira sempre il grande puparo Elio Chimenti, che comunque dovrebbe preferire restare nell’ombra e continuare nel suo ruolo di manovratore. Per chiudere il panorama non si sa se la sinistra-sinistra vorrà esprimere un suo candidato o se preferirà intruppare alcuni suoi uomini, come la volta passata, in una lista in cui possano essere eletti. I cinquestellati puntano su Francesco Mollame, anche lui candidato a sindaco alle passate, senza grande successo. Va detto che Partinico è uno dei pochi paesi d’Italia in cui l’ubriacatura grillina non ha avuto successo, forse perché i partinicesi stanno tutti con i piedi per terra e pragmaticamente non credono più alle promesse di rinnovamento, forse perché la tendenza dell’”amico cui dare il voto” è talmente radicata da cancellare l’idea del voto libero. Dal centro destra, dove ancora resiste qualche sopravvissuto berlusconiano, si fa il nome di Vito D’Amico, commissario locale di Forza Italia e quello di Maria Grazia Motisi, consigliera comunale di una lista civica e persona presente in tutte le manifestazioni in cui c’è stato da parlare di problemi delle donne. La destra-destra abbozza il nome dell’ex assessore di lungo corso Pantaleo, detto Superman, che in passato non ha perso occasioni per dimostrare simpatie per il fascio.
Siamo a nove. Per fare conto pari e arrivare a dieci, anche Telejato esprimerà un suo candidato: si fanno i nomi di Vasco Rossi, di cui si ricorda la memorabile tournè a Partinico, del leader degli agricoltori Saverio Settimo, detto “il Fellone” e dell’ex presidente della Camera Fausto Bertinotti, comunista pentito, convertito e ben vestito, che potrebbe essere un perfetto anello di congiunzione con le varie anime della chiesa partinicese, a partire da padre Salvia. Si faranno le Telejatarie per vedere chi sarà scelto dai telespettatori.
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