Palermo,arrestati due tunisini con trentamila euro di hashish

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La polizia di stato ha tratto in arresto due cittadini tunisini di 37 e 28 anni, sorpresi ad aggirarsi in città con un grosso carico di stupefacenti e la somma, in contanti, di 5000,00 euro.

Intorno alle ore 04:00, i poliziotti, appartenenti all’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico, durante il normale servizio di controllo del territorio, percorrendo via foro umberto i, si sono imbattuti in due soggetti a bordo di un motociclo, che , alla loro vista, hanno invertito improvvisamente il senso di marcia, dandosi a precipitosa fuga.

Ne è scaturito un rocambolesco inseguimento per le vie cittadine, che ha trovato il suo epilogo in via decollati, dove, nel tentativo di forzare un posto di blocco, allestito da un’altra pattuglia, i fuggitivi hanno terminato la loro folle corsa contro il paraurti della volante. I due soggetti, sferrando calci e pugni, hanno provato, in un ultimo disperato tentativo, a conquistare la fuga, ma sono stati definitivamente bloccati dagli agenti.

I malviventi, sono stati identificati per g. F. E j. F., entrambi tunisini, di 28 e 37 anni.

La perquisizione personale effettuata sui due extracomunitari, ha permesso di rinvenire la somma complessiva di 5000 euro e un involucro di cellophane con all’interno due frammenti di sostanza, presumibilmente stupefacente del tipo “eroina”.

La perquisizione è stata estesa al motociclo, dove nel vano sotto sella sono stati trovati 54 panetti di sostanza presumibilmente stupefacente del tipo “hashish” per un peso complessivo di circa 5 kg.

l’intervento risolutivo dei poliziotti, ha impedito che la sostanza stupefacente potesse essere riversata sul mercato cittadino, arricchendo le tasche del malaffare con un introito stimato superiore a 30.000 euro.

Il motociclo usato dai due nella fuga è stato posto sotto sequestro amministrativo.

I due stranieri sono stati tratti in arresto per i reati di detenzione e traffico di sostanze stupefacenti, resistenza e violenza a pubblico ufficiale e danneggiamento ai beni appartenenti allo stato.

L’autorità giudiziaria ha disposto per i due tunisini la traduzione presso la locale casa circondariale “ucciardone”, in regime di vita comune e con il divieto di incontro tra loro

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