Palermo, sparatoria allo Zen: tutto nasce da una lite per il pallone

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I bambini litigano per il pallone e, una volta a casa, raccontano tutto a mamma e papà. Per i genitori diventa l’occasione per “regolare” vecchi rancori.

Uno dei padri impugna la pistola e si dirige verso casa del vicino. Nasce una colluttazione e viene esploso un colpo, che ferisce di striscio il rivale. Succede allo Zen, dove la polizia ha arrestato Giuseppe Di Masi. L’uomo, un pregiudicato di 49 anni, deve rispondere di detenzione e porto in luogo pubblico di arma comune da sparo.

Secondo quanto ricostruito dagli agenti, nel pomeriggio un gruppo di bambini ha iniziato a litigare. I bimbi, appartenenti a due nuclei familiari “ostili”, hanno riferito ai genitori le ragioni del litigio accedendo la “miccia”. Una delle madri minaccia: “Appena torna me maritu vi fazzu sparari a tutti”. E così è stato: dalle parole si è passati ai fatti. Una volta rincasato, il marito ha impugnato l’arma ed è andato a regolare i conti. Durante il parapiglia, è stato esploso un colpo d’arma da fuoco che ha colpito un componente dell’altra famiglia.

“Una coltre di indifferenza – spiegano dalla questura – ha accolto gli investigatori della squadra mobile. Gli agenti hanno trovato alcuni residenti intenti a lavare i vialoni del popoloso quartiere con acqua e sapone, nella speranza di cancellare ogni traccia di sangue. Nessuno ha voluto fornire particolari utili alla ricostruzione della sparatoria. I poliziotti hanno, però, ascoltato, decine di testimoni e, seppur dopo una lunga e laboriosa audizione, riscontrata dai rilievi condotti dal personale del gabinetto regionale di polizia scientifica, sono riusciti a venire a capo di quanto accaduto”.

Fonte: palermotoday.it

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