Il provvedimento, emesso dal GIP del Tribunale di Palermo su richiesta della locale Procura Distrettuale Antimafia, si inserisce nell’operazione “Eden 2” che nel 2014 aveva portato in carcere 14 membri delle famiglie mafiose di Castelvetrano e Corso dei Mille di Palermo, coinvolti in una rapina ai danni della Tnt di Campobello di Mazara (TP), società in amministrazione giudiziaria, che fruttò un bottino di oltre 300 mila euro tra contanti, elettrodomestici, materiale in ceramica e Gps. Tra questi c’era Girolamo Bellomo, cognato di Francesco Guttadauro e nipote acquisito del latitante Matteo Messina Denaro (O Soldino, fate voi).
Manette sono scattate per Giorgio Provenzano, ritenuto esponente di spicco del mandamento di Bagheria, per i presunti rapinatori Michele Russo, Domenico Amari e Alessandro Rizzo, accusato di ricettazione. Sarebbe stato proprio Provenzano a chiedere a Francesco Guttadauro l’autorizzazione per mettere a segno la rapina ai danni della ditta di trasporti di Campobello.
“L’indagine – hanno affermato gli investigatori – rappresenta un significativo intervento verso l’arresto di Matteo Messina Denaro, mediante il progressivo depotenziamento dei circuiti di riferimento e delle risorse economiche del sodalizio”.
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