La legge, frutto di un complesso percorso di lotte politiche e sindacali e dell’impegno del sindacalista della Cgil e parlamentare Pio la Torre, ucciso dalla mafia prima dell’approvazione definitiva del provvedimento, mise in evidenza il profilo economico finanziario del sodalizio mafioso e introdusse misure di prevenzione patrimoniale per il sequestro e la confisca dei beni degli indagati per associazione mafiosa, nonché la devoluzione degli stessi allo Stato.
La Cgil, che ha organizzato per oggi un convegno, chiede di unire sul tema le forze di società civile, rappresentanze sociali, mondo della politica e Istituzioni; riformare e rafforzare gli strumenti operativi a partire dalla rapida approvazione del testo di riforma del Codice Antimafia, che contiene norme sulle aziende sequestrate e confiscate ed è fermo in Commissione Giustizia al Senato; rendere i luoghi di lavoro presidio di legalità tutelando la rappresentanza sindacale e l’esercizio della contrattazione e combattendo sfruttamento e caporalato, anche con una legge che preveda l’estensione del reato agli imprenditori che ne fanno uso e l’introduzione del sequestro e della confisca; introdurre strumenti di contrasto di dimensione e livello europeo come la procura antimafia.
“Oggi in Commissione Giustizia Senato non resta che iniziare l’esame degli emendamenti, circa 250, presentati alla riforma del Codice Antimafia: almeno in quelli di Governo e maggioranza nessuna brutta sorpresa. Anzi: si prevede un nuovo Fondo per gli immobili confiscati e che le spese sostenute dai Comuni siano fuori dal patto di stabilità e viene ulteriormente potenziata l’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati. Buon compleanno”, commenta il Pd Davide Mattiello, che alla Camera è stato relatore del provvedimento. Al convegno di oggi pomeriggio, presso la sede della Cgil a Roma, parteciperanno il presidente del Centro studi Pio La Torre Vito Lo Monaco, il presidente dell’Arci Francesca Chiavacci, il presidente di Avviso Pubblico Roberto Montà, il Procuratore Nazionale Antimafia Franco Roberti, il Presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi, il ministro della Giustizia Andrea Orlando. Concluderà i lavori il segretario generale della Cgil Susanna Camusso. (ANSA).
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