La sentenza contro Mimmo Lucano e il modello Riace di solidarietà, umanità, alternativa agli affaristi e ai mafiosi è l’ultimo tassello di un periodo buio, vergognoso, ingiusto.
Ci sono fatti, conclamati e accertati, che indignano, un’indignazione che urliamo oggi forte più che mai: a Riace nessuno ha lucrato, nessuno ha sfruttato, dominavano solidarietà e umanità.
Chi ha seguito il processo ha potuto verificare come il teorema contro il modello Riace sia stato già ripetutamente demolito, eppure, contro Mimmo Lucano è stata disposta una condanna persino superiore a quella del primo grado del processo sulla trattativa Stato-Mafia.
Questo deve far rivoltare ed indignare ogni coscienza democratica e umana.
In un Paese intriso di sfruttamento, caporalato, mafie, in cui si può trafficare armi, perseguitare, trattare e collaborare con le mafie, consolidare potere politico ed elettorale favorendo cricche e squallide consorterie, perpetuare i peggiori crimini, affermare che è esistita una “mafia buona di una volta”, corrompere e devastare territori, in cui si realizzano le nefandezze più atroci, P2, stragi, la condanna a Mimmo Lucano, anche se in primo grado, è una sconfitta civile, democratica, umana.
Noi stiamo con Mimmo Lucano, dalla sua parte, dalla stessa parte, senza se e senza ma e manteniamo la speranza che i prossimi gradi di giudizio capovolgano questa sentenza perché la coppa dell’ingiustizia trabocca ed esonda sempre più.
#ConMimmoLucano #AssociazioneAntimafieRitaAtria #LeSiciliane
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