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Nelle truffe telefoniche il più delle volte chi sono i burattinai e chi sono i burattini?

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Nel menzionare l’opera meritevole dei Carabinieri con la presentazione del Vademecum contro le truffe ed i raggiri…per anziani e non solo…attraverso la prevenzione che è sicuramente la migliore difesa, in considerazione della mia esperienza di vita, è doveroso ricordare, che nel corso degli anni, le truffe sono state realizzate “in primis”, seppure indirettamente dai gestori telefonici. Non è forse vero che la prestigiosa Rivista dei Carabinieri di Roma “Fiamme d’argento”, diretta mirabilmente dal Generale Dario Benassi, in un articolo, suggeriva alle persone che ricevevano la telefonata: “lei è il Sig…. di non confermare, perché i truffatori attraverso le società collegate “ed assoldate” dai grandi gestori telefonici, con un abile montaggio della telefonata, cambiavano il contratto con altro gestore telefonico, oppure se erano collegate allo stesso gestore telefonico, caricavano la vittima della truffa di oneri di servizi telefonici mai richiesti…”. In passato quando ero a Roma in qualità di Consigliere dei Consumatori, mi sono attivato contro gli abusi che ho subito personalmente e per quelli dei nostri soci e di quelli che chiedevano il nostro intervento per ottenere un adeguato indennizzo dalle società telefoniche attraverso il Corecom del Lazio, ed ho vinto tutti i ricorsi presentati. Successivamente ritornando a Salerno nella mia città nativa, dimenticando le battaglie giovanili intraprese in qualità di Presidente della Cooperativa Turistica Salernitana nei confronti della Giunta Comunale di Salerno per una delibera illegittima, che danneggiava la nostra Cooperativa e soprattutto denunciando dapprima giornalisticamente e con manifesti tappezzando l’intera città e successivamente con denuncia alla Procura della Repubblica di Salerno per il tentativo di Corruzione della Giunta Comunale a favore della Cooperativa Turistica Salernitana, presieduta da Alberto De Marco,  di 15 posti di lavoro nella pubblica Amministrazione, illudendosi di fare tacitare una persona che ha sempre combattuto per fare trionfare i Valori Morali della Verità e della Legalità; nonché l’altra denuncia di interesse esclusivamente giornalistico nei confronti della Commissione del Collocamento di Salerno, al loro silenzio abbiamo proceduto con la denuncia penale. In entrambi i casi il Magistrato incaricato manifestava intenzione di procedere agli arresti, ma poi l’incarico veniva assegnato al Pretore, “l’amica degli amici potenti”…le fattispecie di particolare gravità e ben documentate, anche nel primo caso dall’esistenza della delibera nel tentativo di corromperci, naturalmente considerate le caratteristiche del Pretore che è subentrata nelle due indagini, venivano archiviate. Devo riconoscere con umiltà, che non ho  considerato il cattivo funzionamento della Magistratura salernitana, pertanto in considerazione della truffa telefonica, nella fattispecie del sottoscritto, la vittima dei reati più recenti, che è stata sottoposta ad una maggiore gravità dei reati, perché non ha mai dato adito ad errori, rispondendo ai loro messaggi e telefonate truffaldine, ha presentato esposto per i reati di truffa, art. 640 c.p.; nonché di violazione dell’art. 2041 c.c. per ingiustificato arricchimento, non interessato agli indennizzi non ha  coinvolto il Corecom, bensì animato dall’intento di tutelare le categorie sociali più deboli e soprattutto gli anziani, ha presentato il 20/04/2021 un esposto nei confronti di Vodafone e di Wind e successivamente in considerazione sempre del perdurare delle truffe telefoniche e del silenzio al riguardo dell’Autorità Giudiziaria, ha presentato in data 29/09/2021 una denuncia nei confronti sempre dei due gestori telefonici Vodafone e Wind e per le stesse utenze. Ha fatto seguito l’archiviazione del Sostituto Procuratore di Salerno, la Dott.ssa Maria Benincasa. Dopo avere acquisito gli atti alla Procura della Repubblica c/o il Tribunale di Salerno, lo scrivente in data 06/06/2022 ha esplicato opposizione alla richiesta di archiviazione della Procura di Salerno. Rilevava che la richiesta era puramente formale senza indicazione dei motivi alla base della stessa. Qualunque atto della Magistratura inquirente e/o giudicante deve essere debitamente motivato per consentire al cittadino denunziante/querelante di essere reso edotto degli elementi alla base del diniego di un atto così importante come l’iniziare un’azione penale. Nella motivazione inesistente l’unico elemento non apodittico ovvero il procedere contro ignoti è nettamente contraddetto dalla denunzia/querela in cui lo scrivente, narrando specifici fatti, chiede esplicitamente la punizione dei gestori di telefonia mobile di Vodafone e Wind. Nella fattispecie la parte offesa, ha denunciato in modo esaustivo i due gestori telefonici Vodafone e Wind della truffa miliardaria, che certamente utilizza una rete diversificata di operatori, come esecutori della truffa gestita dai mandanti, i vertici delle due grandi società telefoniche, che la stratificano sull’intero territorio nazionale, a danno di una moltitudine di cittadini, offrendo il beneficio delle provvigioni agli operatori che si lasciano manovrare, contrasta con la pseudo motivazione del Sostituto Procuratore e P.M. Dott.ssa Maria Benincasa, che ha archiviato la denuncia/querela, menzionando l’art.415 c.p.p. Reato commesso da persone ignote e non ha riconosciuto il reiterato e palese reato di truffa subito dalla parte offesa, ritenendo che: “Dalla lettura della denuncia/querela non emergono condotte di rilevanza penale”…L’atteggiamento pertanto del P.M. Dott.ssa Maria Benincasa, mi ha indotto in data 04/06/2022 a presentare un esposto alla Procura della Repubblica, presso la Stazione dei Carabinieri di Salerno Mercatello, affinché sia verificato il suo operato. Nell’opposizione all’archiviazione ne allego una copia, nonché un articolo nel quale si racconta di truffe telefoniche dei gestori telefonici come Vodafone e Wind, con gli arresti di alcuni truffatori, in modo completamente diverso dal P.M. della Procura della Repubblica di Milano, dove non possono sorgere dubbi sulla funzionalità del loro operato. Si ribadisce che oggetto dell’investigazione suppletiva corroborante la mia testimonianza di persona offesa, è l’acquisizione dei tabulati e della messaggistica, come risulta inequivocabilmente dalle perpetrazioni reiterate della truffa. Per questo motivo, la parte offesa, ha proposto opposizione all’atto di archiviazione della denuncia/querela nei confronti dei due gestori telefonici: Vodafone e Wind, visti gli art. 408. comma 3 e 410 c.p.p.  con richiesta motivata di prosecuzione delle indagini preliminari. Ad oggi continuo a subire le truffe telefoniche: Vodafone non mi ha ancora riattivata la linea telefonica, interrotta illegalmente e la Wind mi scarica dopo qualche minuto dalla carica telefonica, mi azzera la scheda per l’addebito dei servizi telefonici truffaldini mai richiesti. Attualmente dal 13 settembre 2023, la Procura della Repubblica di Napoli è diretta dal prestigioso Procuratore Capo, il Dott. Nicola Gratteri, che è stato eletto per la successione al Procuratore Melillo, che era stato nominato Procuratore Nazionale Antimafia. Nel periodo dell’opposizione all’archiviazione e alla presentazione dell’esposto nei confronti del Sostituto Procuratore, la Dott.ssa Maria Benincasa, gli atti sono stati trasmessi alla Procura di Napoli nel rispetto della legge, dagli organi competenti per evitare i condizionamenti della Procura di Salerno. In quel periodo la Dott.ssa Rosa Volpe era la “Procuratrice reggente di Napoli,”, che però per alcuni decenni ha amministrato la giustizia salernitana, quindi non ci meraviglia che nonostante la reiterazione dei reati, “il silenzio della giustizia napoletana ha regnato sovrano”. La nomina più recente del Procuratore, il Dott. Nicola Gratteri, che è stato eletto, stravincendo con più del doppio dei voti anche sulla “Procuratrice reggente”, la Dott.ssa Rosa Volpe, ci dovrebbe fare auspicare in un funzionamento migliore della giustizia. Pure avendo grande considerazione dell’attuale Procuratore della Repubblica di Napoli, il Dott. Nicola Gratteri, una persona straordinaria, che non si lascia condizionare dai “poteri forti”, quelli delle società di grande rilevanza economica e tantomeno “dagli organi istituzionali deviati”, anche se ho la consapevolezza che tali fattispecie di reati, sicuramente non sono state poste ancora alla sua attenzione. Diversamente però per casi analoghi con tempestività la Procura della Repubblica di Milano: “ha messo sotto indagine 11 persone per truffa nei confronti di centinaia di utenti delle compagnie telefoniche, che si sono visti addebitare dei servizi a pagamento senza avere mai dato il consenso. Perquisizioni e sequestri sono stati effettuati nella sede legale di Wind-Tre dagli uomini del Nucleo speciale tutela privacy e frodi tecnologiche della Guardia di Finanza e contestualmente la Procura ha inviato una lettera all’Autorità Garante per le Comunicazioni in relazione alla posizione di Vodafone, Tim e un’altra società. Da quanto risulta dall’indagine, sono migliaia i clienti delle tre più importanti compagnie telefoniche italiane, Wind Tre, Vodafone e Tim, a cui sono stati accreditati importi non dovuti per attivazioni indebite dei cosiddetti servizi a valore aggiunto (Vas) sul proprio dispositivo mobile. Undici persone sono state arrestate con l’accusa di truffa per i servizi di telefonia addebitati senza consenso. Secondo l’indagine coordinata dal Procuratore della Repubblica, il Dott. Francesco Greco; dall’aggiunto il Dott. Eugenio Fusco e dal P.M. il Dott. Francesco Cajani, bastava visitare una pagina web, talvolta con l’inganno di fraudolenti banner pubblicitari e senza fare nulla (zero click), ci si trovava istantaneamente ad essere abbonati a un servizio che prevede il pagamento di una somma di denaro sul conto telefonico ogni settimana o mese in cambio dell’accesso a contenuti come notizie, oroscopi, suonerie, meteo, gossip, video o altro…”. Naturalmente dove non si presta adeguata attenzione ai truffatori, come avviene nel sud, le truffe ed i raggiri, hanno una crescita esponenziale. Non mi meraviglia pertanto che una banda di truffatori mi hanno chiamato il 4 luglio sul telefonino, il numero che appariva era 39159, avendo compreso dal numero che si trattava di un truffatore Wind, ho evitato di rispondere. Alcune ore dopo ho ricevuto una telefonata sul numero di casa. Si sentivano voci diverse, una delle quali si è presentato come Tenente dei Carabinieri, menzionando il cognome e dichiarava che prestava servizio alla Caserma di Mercatello a Salerno. Dialogando ho avuto conferma che erano sempre le stesse persone che mi avevano chiamato nella mattinata sul telefonino alle quali non avevo risposto. Avendo compreso che era un tentativo di truffa, alla persona che si era presentato come Tenente dei Carabinieri e mi invitava di presentarmi immediatamente alla Caserma di Mercatello a Salerno dove operava. Ho chiesto di telefonarmi sul telefonino, dopo alcuni secondi precisamente alle ore 15.33 della stessa giornata, ho ricevuto la telefonata. Appariva il numero telefonico 3500449636, mi hanno passato quello che si qualificava come Tenente dei Carabinieri, il quale precisava che mi voleva inviare un app e che alla mia conferma avrei potuto beneficiare di presentarmi in Caserma, evitando di fare la fila. Quando ho risposto che avevo già denunciato dei truffatori telefonici e di non costringermi a fare altre denunce, il truffatore con un linguaggio raffinato e senza l’accento campano, ha recitato il ruolo dell’offeso ed ha interrotto bruscamente la comunicazione telefonica. A tale proposito ho approfondito le mie indagini giornalistiche ed ho scoperto attraverso un testimone, che per un breve lasso di tempo ha lavorato nel 2019, fino a quando ha compreso, che la società operava per un’importante società telefonica, collegata alle tante società truffaldine, ed obbligava i dipendenti a fare le truffe telefoniche, nei confronti soprattutto degli anziani. Questa società ancora esiste e non mi meraviglia che persevera nel suo “modus operandi”. Ho scoperto altresì che il fenomeno della truffa è molto diffuso attraverso “MVNO” Operatore Virtuale di numeri mobili I Mobil Virtual Network.  Al riguardo c’è un congruo numero di società, che si trovano in diversi Paesi del mondo, che con grande facilità, provocano ingenti danni economici e psicologici agli anziani, soprattutto a quelli che i familiari non prestano adeguata attenzione. Non rimane che darvi un consiglio, prima di rispondere ai numeri che non conoscete, cercate su google, scrivendo nel campo di ricerca tellow, il numero telefonico della persona che vi ha chiamato per verificare realmente a chi corrisponde.

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Danilo Daquino

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