Monreale. Furti, truffa, peculato: eseguite 7 misure cautelari all’Ato Palermo 2

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Eseguite 7 misure cautelari nei confronti di dipendenti dell’Ato PA 2. I carabinieri della compagnia di monreale fanno luce sulla mala gestione dell’azienda.

I carabinieri della compagnia di Monreale, a conclusione di una complessa indagine avviata nel novembre 2013, hanno dato esecuzione a sette provvedimenti cautelari – una misura di arresti domiciliari e sei obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria – nei confronti di dirigenti e dipendenti della ormai fallita azienda di raccolta di rifiuti Alto Belice Ambiente Spa – Ato PA2, indagati, a vario titolo, per aver costituito un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti, truffa aggravata e peculato.

Nel corso delle indagini, coordinate dalla procura della Repubblica di Palermo, sono state documentate ricorrenti inadempienze nei servizi di spazzamento delle strade e di raccolta dei rifiuti a Monreale. In particolare, è emerso che alcuni dipendenti eseguivano le loro mansioni per poche ore o in alcuni casi non si presentavano neppure al lavoro, essendo tuttavia iscritti nel registro delle presenze, senza che nei loro confronti fossero rilevate motivazioni tali da giustificare la riduzione dell’orario di lavoro o la mancata presentazione, nè adottati provvedimenti disciplinari. I casi di assenteismo ricorrevano in modo sistematico durante i turni notturni e i festivi.

Le attività investigative hanno peraltro consentito di ricostruire numerosi casi di furto di carburante – 1.500 litri circa – direttamente dai serbatoi degli autocompattatori utilizzati per il conferimento dei rifiuti, oppure attraverso accordi tra il distributore di carburante convenzionato e gli autisti dell’Alto Belice Ambiente. I militari dell’Arma sono intervenuti in più circostanze traendo in arresto in flagranza di reato quattro dipendenti sorpresi in aree isolate a rubare il gasolio dai mezzi dell’azienda.

I provvedimenti di oggi, viene spiegato dai carabinieri, sono stati emessi sulla base “di specifiche ed inderogabili esigenze cautelari, dovendo salvaguardare dall’inquinamento probatorio i fatti oggetto d’indagine”. Infatti, durante le attività investigative, il personale ha avuto modo di accertare numerosi tentativi finalizzati alla distruzione di materiale, come fogli di servizio e ulteriore documentazione relativa all’attività di raccolta dei rifiuti nel comune di Monreale.

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