Monnezza: noi la differenziamo, loro la mettono insieme

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Hai voglia: giornalmente ci preoccupiamo, ormai lo fa buona parte del Paese, di mettere ogni cosa, anzi ogni monnezza al suo posto, l’organico con l’organico, che viene ritirato tre giorni la settimana, nei giorni dispari, poi l’indifferenziata, una volta la settimana, il martedì, poi carta e cartone il sabato, nel primo, terzo e se capita, come ad agosto, anche quinto giovedì di ogni mese, poi vetro e metalli, nei secondi e quarti giovedì, poi c’è chi mette tutto fuori, possibilmente in qualche punto di ammasso, in attesa che il camion passì per ritirare, c’è chi si reca nei punti di raccolta, per conferire i sacchetti nei piccoli camion, che poi versano tutto nei grandi compattatori.

Non parliamo qui dei porci che buttano tutto dove gli capita, così, forse per allenarsi ai futuri campionati del lancio del sacchetto. Gli operatori ecologici ci rimproverano addirittura se il vetro è messo in un sacchetto di plastica o se c’è carta nell’indifferenziata. Poi si dovrebbe portare tutto il differenziato in appositi centri di raccolta che pensano al loro riutilizzo, nel nostro caso a Marsala o ad Alcamo. Adesso questi centri sono saturi, non erano abituati a riceverne tanta, e allora che si fa? Si mette tutto insieme nel grosso compattatore che macina tutto e lo porta nella grande discarica di Bellolampo. Alla faccia. Tutto risolto, almeno finché non si satura e allora bisognerà cercare un altro sito.

E nessuno si stupisca: siamo in Sicilia e i prossimi candidati alle Regionali risolveranno tutto. A parole. A meno che la gente non noti la differenza e differenzi anche loro buttandoli nell’indifferenziata.

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