Cari Colleghi, Cari Concittadini,
“23 maggio 1992. Giovanni, Francesca, Vito, Rocco e Antonio, colpevoli di fare ciò che tutti avrebbero dovuto, ma non fecero, consacrano le loro vite all’immortalità della memoria. Figli di quelle stragi, in tanti scegliemmo di indossare una divisa per onorare quella memoria.. e tutto ciò che é stato fatto e sarà fatto, sarà solo e per sempre una infinitesima parte di ciò che quella pesantissima eredità che ci hanno lasciato continua a meritare.. Nel sangue dei martiri c’è il fiore di una speranza che da 23 anni soffia sull’Italia intera rendendola ogni giorno un posto migliore, nonostante ancora in tanti sembrano non volerLa tale. Dal sito di Capaci, come da via D’Amelio, non spira più morte, ma vita e speranza.. Sono vivi per sempre, per sempre con noi..”
E’ tanto tempo che proviamo a urlare il nostro disappunto, la nostra rabbia, lo sdegno e la vergogna per le condizioni di lavoro in cui versano gli uomini e le donne della Polizia di Stato. Abbiamo denunciato che i colleghi sono costretti ad usare i rimasugli di cui sono in possesso, usando anche capi del vestiario invernale in piena estate, abbiamo denunciato che i colleghi delle scorte sono costretti ad usare auto vecchissime e malfunzionanti, in continua riparazione, che non fanno in tempo ad uscire da una officina che vi devono rientrare, con dei costi insensati che si moltiplicano nel tempo, lasciando un parco auto vetusto inefficiente e pericoloso.
Abbiamo chiesto chiarimenti e spiegazioni e chiedendole, ponevamo delle domande a noi stessi su quali intenzioni, considerazione, progetti o idee avesse questa classe di governo riguardo alle donne e agli uomini della Polizia di Stato. Forse non lo sanno, ma i poliziotti si sentono traditi, abbandonati, scoraggiati, oltraggiati e offesi nei fatti, giorno dopo giorno.
Chiedere un immediato intervento del Superiore Dipartimento era un obbligo morale. La risposta ricevuta è stata una vera offesa alla nostra intelligenza e dignità umana e professionale. Ci è stata rappresentata una lista di automobili a loro dire in carico al Reparto Scorte, contenente invece auto già rottamate, non marcianti e con centinaia di migliaia di km alle spalle. NOI NON POSSIAMO, NON DOBBIAMO E NON VOGLIAMO SOPPORTARE OLTRE.
Abbiamo onorato e onoreremo giorno per giorno i nostri colleghi caduti in quelle stragi che ancora oggi chiedono VERITA’ e GIUSTIZIA! Questi sono i giorni della memoria dei colleghi del Reparto Scorte che hanno perso la vita in servizio. E’ immorale ed inaccettabile dover assistere alle solite passerelle proprio nel momento in cui i colleghi del Reparto, ma anche del resto della Polizia di Stato in generale, si sentono più abbandonati.
Non ci si può “ricordare” dei colleghi delle Scorte solo 2 volte l’anno ed in occasione di sterili passerelle che assicurano solo visibilità a politici che di Polis e della sua sicurezza sono poco accorti. Per questo volantiniamo questa lettera il 23 maggio, dalle 20 al teatro Golden, dove incontreremo la società civile che fa memoria.. e non si limita a ricordare come tanti..
Palermo 23/05/2015
LA SEGRETERIA PROVINCIALE SIAP
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Ciao ragazzi! L'istruzione, pubblica, uguale per tutti, è la base per sconfiggere ogni tipo di mafia. Dato che i politici capiscono solo quando devono essere votati, speriamo di poter fermare questa riforma autoritaria! Forza!
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http://www.beppegrillo.it/la_cosa/2015/05/23/la-mafia-al-tempo-del-pd/
Forse dall'anno prossimo si dovrebbero fare 2 manifestazioni:una delle istituzioni per le passerelle e una per la gente comune che sulle proprie spalle porta il peso delle stragi e di tutti gli uomini morti nel cercare di rendere più giusto il nostro paese.
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